Intervista a Salvatore Borsellino

In occasione dell’incontro online con Salvatore Borsellino, attivista italiano, fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, abbiamo approfittato per rivolgergli qualche domanda

  • Citando le parole di suo fratello Paolo, ha detto: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola” lei a quel tempo ha avuto paura?

Ho citato quelle parole perché hanno avuto l’occasione di dirle sia Giovanni Falcone che Paolo. Io non mi sono mai trovato nella condizione di avere paura per me stesso, la mafia esercita le sue minacce nelle regioni in cui ha, o aveva, il controllo del territorio, io vivo e lavoro a Milano da almeno cinquanta anni.

 Ho avuto paura per mio fratello Paolo, soprattutto dopo la strage di Capaci ed infatti, purtroppo, la paura si è rivelata fondata.

  • Riuscirà mai a perdonare coloro che sono stati i mandanti e gli esecutori della strage dove ha perso suo fratello?

Io non capisco cosa significa perdonare degli assassini, per di più sono laico, non ho la fede che invece aveva Paolo e quindi non capisco neanche il perdono cristiano.

Io voglio prima di ogni altra cosa Giustizia e, ancora prima di questa, la Verità.  Poi prima di un eventuale perdono ci vorrebbe, da parte degli assassini e dei loro complici, il pentimento e, mentre c’è qualche pentito di mafia non c’è ancora e non penso purtroppo ci sarà mai un pentito di Stato, dello Stato deviato e ritengo siano loro i veri responsabili della strage di Via D’Amelio, lo diceva a anche Paolo a sua moglie: “Quando mi uccideranno sarà forse la mafia ad uccidermi ma saranno altri ad avere voluto la mia morte.”

  • Perché è importante parlare con i ragazzi? Qual è il ruolo dei giovani nella lotta contro la mafia?

È  importante parlare con i ragazzi, perché, come diceva Paolo, soltanto un completo ricambio generazionale potrà portare alla sconfitta della mafia, a rompere quei legami che ancora esistono tra mafia e Stato deviato, tra gli adulti è troppo diffusa l’indifferenza, troppi tra i politici che ci governano hanno imparato a convivere con la mafia e a trarne vantaggi e a scambiare favori; troppi settori dell’economia del nostro Paese hanno imparato a fare affari con la mafia e ad accettarne e riciclarne il denaro.

  • Quanto è importante crescere informandosi, affinché la mafia venga sconfitta?

Soltanto se si conosce a fondo un fenomeno e le sue radici si può affrontarlo e sconfiggerlo e purtroppo né la scuola né il mondo dell’informazione ci da queste conoscenze per cui è compito di ciascuno di noi acquisire autonomamente queste informazioni e queste conoscenze; procurarsi così le armi per poter portare avanti questa battaglia e, insieme, poterla vincere.

  • Qual è il messaggio principale che vuole lasciarci oggi, così come in ogni incontro che svolge nelle scuole?

Il messaggio che voglio lasciare è quello che ha lasciato e ha testimoniato Paolo con la sua vita e con la sua morte: un messaggio di speranza e, soprattutto, d’amore.

Maria Chiara Stefano 

Mariavittoria Tinari

In quest’occasione, Salvatore Borsellino ci ha voluto lasciare una testimonianza diretta dell’ultima lettera del fratello Paolo, scritta dodici ore prima che un’ auto piena di tritolo mettesse fine alla sua vita e a quelle dei ragazzi della sua scorta.

Ultima lettera Paolo (trascrizione)