Sars-Cov2, è il nome della malattia che ha causato più di 5 milioni e mezzo di morti e che ha fatto sprofondare l’intero mondo in uno stato di agitazione e terrore. Ai giorni d’oggi possiamo riscontrare innumerevoli conseguenze dovute ad esso, ma non tutte sono apparentemente visibili. Infatti non ha solo influito sull’economia e sulla nostra vita quotidiana, ma ha anche avuto un forte impatto psicologico, in particolare modo sugli adolescenti.
Migliaia di ragazzi e bambini si sono ritrovati isolati dal mondo, vittime di una situazione ben più grande di loro e privi di nuovi stimoli ed interazioni sociali, subendo così disagi psicologici da non sottovalutare.
Ad evidenziare queste problematiche sono i dati pubblicati dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù a Roma, il quale ha registrato notevoli aumenti dei pazienti frequentati la neuropsichiatria, e grazie alle statistiche riportate, è emerso che dal 2019 al 2021 sono aumentati i casi di tentato suicidio ed autolesionismo rispettivamente del 27% e del 29%. Ciò è dovuto all’ingente carico di stress e ai numerosi lutti che quasi tutti noi durante la pandemia abbiamo dovuto subire, che hanno creato un forte malessere psicologico soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
A sottolinearlo è anche il triste bilancio emerso nel 2020, che indica un aumento del 28% dei casi di depressione maggiore e del 26% di disturbi d’ansia causati dalla pandemia, numeri che sono stati esposti anche durante la giornata mondiale per la salute mentale, che si svolge il 10 Ottobre di ogni anno. A peggiorare la situazione sono sopraggiunti anche i dispositivi elettronici, quali cellulari e videogiochi, che da piacevoli passatempi si sono rivelati acerrimi nemici dei giovani, poiché insieme alla noia, alla riduzione del movimento e alla perdita di una routine, sono diventati i maggiori responsabili di numerosi casi di DCA (disturbi dell’alimentazione), di dipendenze e problemi visivi .
Purtroppo, malgrado tutte le problematiche insorte durante questo tragico periodo, lo stato ha preferito voltare le spalle alle evidenti richieste di aiuto, approvando l’introduzione di un bonus per le zanzariere e di un bonus per i rubinetti, e rifiutando invece il bonus psicologico, che rappresentava una risorsa fondamentale per le regioni, in quanto avrebbe potenziato e reso più accessibili i servizi psicologici che sono fondamentali per la salute di tutti coloro che cercano disperatamente un aiuto.
Flaviahelena Rispoli, IIQ