Cultura come comunità

La cultura simboleggia un elemento essenziale nonché una parte intrinseca della nostra  esistenza, inerpicandosi lentamente nelle radici umane e producendo linfa vitale. La cultura  trova una propria espansione in ogni singolo gesto, in ogni insegnamento, in ogni parola, frase  proveniente dall’animo umano, in ogni forma di comunicazione, in ogni lingua e nei valori  che costruiscono e gettano fondamenta in una società. Girandoci intorno e scrutando persino  i più piccoli e distanti angoli del mondo, potremmo notare la presenza, seppur impercettibile,  di una storia, di azioni ed eventi che hanno influenzato e modificato il corso del mondo, il  corso del passato, del presente e del futuro, basta pensare alle antiche civiltà, ad esseri umani  che popolarono agli albori gli spazi terrestri e che con forza, intelletto e spirito, diffusero nuovi  modi per alternare l’esistenza e le proprie attitudini. Negli anni a venire, come piccole figure  modellabili, i cambiamenti presero corsi diversi e il mondo si circondò di nuovi, vari ed  eccentrici fiori che sopravvivono tuttora nei vecchi ricordi di pagine consumate dal tempo.  L’influenza di questo carico umanitario fu così grande che ancora oggi per scoprire e  comprendere le culture circostanti, studiosi si riuniscono in vecchie biblioteche e circoli  letterari, per analizzare e congiungere i materiali di cui disponiamo, assemblando i pezzi  mancanti e compiendo un atto altruistico per offrire al mondo elementi da approfondire,  scoperte per cibare la vasta ed accesa curiosità. L’atto di confrontare i vissuti di paesi altrui, le  proprie lingue, usanze e la propria storia, ci aiuta a sviluppare un senso di condivisione,  uguaglianza e realizzazione, permettendo alla nostra mente di osservare le sfaccettature che  caratterizzano la varietà universale e la propria magnificenza, apprezzando e accettando ciò  che appare diverso, singolare e differente. Poiché lo studio, l’interesse e il vagare  nell’immensità umana, favoriscono l’apertura alla realtà, smuovendo dentro di noi un senso di  accoglienza e di armonica unione, un senso di comunità. Un esempio più che adatto può  ritrovarsi nella letteratura, nel riflettere esseri umani da ogni parte del mondo nelle parole  confortanti, devastanti, tragiche oppure dolci, sottili e fragili di voci e animi profondi,  generando un effetto-specchio e producendo ulteriori fili invisibili e legami con culture altrui,  ecco che possiamo collegarci ai libri, tra le più intense forme di condivisione e alle proprie  pubblicazioni in ogni luogo, poiché essi racchiudono anche la storia, le usanze e abitudini,  aiutandoci a comprendere il senso dei valori ideologici espressi e il perché, come Dostoevskij e  la propria denuncia alla società e alla realtà russa del proprio secolo, come Murakami che  utilizza il destino e il fato, elementi alle basi della visuale esistenziale del Giappone; possiamo  riflettere anche sull’arte, ai quadri che attirano lo sguardo e l’introspettiva osservazione di  ognuno di noi, trovandoci in punti comuni in cui confrontare idee e pensieri, tra colori  ombreggiati e accesi che favoriscono un’attrazione. La nostra società odierna offre la  possibilità di poter lasciar fluire questo grande insieme attraverso la creazione di opportunità  (come associazioni linguistiche, letterarie, circoli di lettura) e di istituzioni, come le scuole, che  sin da bambini educano allo studio del mondo. Eppure l’elemento motore va trovato dentro  di noi, nella nostra coscienza e nella volontà di aprire l’intelletto all’armonia, all’uguaglianza,  e alla condivisione.

Ludovica Esposito, III A