Conoscere l’altro, narrandosi

Sin dalla creazione del mondo, i popoli di ogni civiltà hanno fatto uso della narrazione. Essa rappresenta l’unico modo che l’essere umano possiede per far conoscere un avvenimento o la propria storia. Non è possibile, infatti, presentarsi al mondo se non narrandosi, né conoscere il mondo se non attraverso espressioni scritte o orali del pensiero narrativo. 

Le vicende degli uomini che ci hanno preceduto, la nostra esperienza immediata, ossia quanto ci è successo ieri, ma anche il nostro vissuto passato vengono illustrati sotto forma di racconto. È dunque attraverso il meccanismo della narrazione che il soggetto umano costruisce la sua realtà, il suo mondo da sempre: il racconto dà forma alla nostra storia, ma anche alle nostre aspettative.

Tra amici o in famiglia, per esempio, la narrazione può riguardare un piano più profondo, quello delle emozioni e dei sentimenti. Attraverso il racconto allora si stabiliscono rapporti empatici e simpatetici. Ci si conosce, si apprezzano dell’altro sfaccettature del carattere che altrimenti restano ignote, soprattutto se quando si racconta la propria storia si è e sinceri, autentici senza ingannare o manipolare. Personalmente, non amo molto usare la parola per descrivere i miei moti dell’animo, preferisco ricorrere ad immagini, a foto o a disegni per la mia storytelling.

Nel nostro tempo, i giovani ma anche gli adulti, utilizzano spesso le piattaforme che il web mette a disposizione per condividere opinioni su qualunque argomento. Senz’altro la capacità di diffusione della rete consente di creare ponti con persone che si trovano dall’altro lato dell’emisfero. Il corretto uso di internet è un’opportunità straordinaria, che abbatte i tempi, e consente in tempo reale il confronto anche se si è distanti. Esistono su Instragm stanze virtuali in cui si entra per discussioni a tema. Magari tra un’offerta così ampia, che concerne ogni sfaccettatura dello scibile (estetica, cucina, sport, astrologia, filosofia, arte, letteratura, cinema italiano, musica jazz ecc.), è possibile anche riuscire a iscriversi a un team di pregio, che sul modello dell’onesta brigata, dischiuda nuovi saperi. 

Oggi è molto diffusa la pratica dello storytelling anche per pubblicizzare brand. In ogni caso, come nei film, nelle favole, nei romanzi ecc, la storia si articola in varie fasi (introduzione, storia, finale), ma è sempre conclusa dalla morale che può essere esplicita oppure lasciata alla libera interpretazione da parte di chi ascolta. Essa serve a rafforzare il legame (con i lettori o ascoltatori) che si è creato nella narrazione della vicenda. Occorre trasmettere valori veri che siano coerenti con la storia che si sta raccontando in modo da ottenere credibilità e mantenere prestigio nel tempo. Se durante la fase di elaborazione della storia si presta attenzione a questi accorgimenti si instaurerà un legame emozionale con i propri lettori che permetterà di distinguersi dalla concorrenza.

Luigi belli, III A