La filosofia: evoluzione nel tempo

La filosofia si basa da sempre sull’idea di porsi domande in merito all’esistenza e capire a fondo una situazione o una circostanza che gli uomini vivono.

Si tratta di una vera e propria analisi sulla reale motivazione per cui ogni essere umano è portato a compiere determinate azioni. A parer mio, la filosofia moderna non riesce ad essere a pari passo con la filosofia antica sotto molteplici punti di vista. I filosofi antichi ad esempio avevano idee totalmente contrastanti tra loro; volendo si possono riassumere pensando alle conclusioni a cui sono arrivati i singoli. Di fatto, classifichiamo nella scuola di Mileto, Talete, Anassimene e Anassimandro come principali esponenti perché tutti e tre, appartenenti a tale scuola, hanno riassunto l’origine del mondo e dell’universo all’interno della parola αρκή che per Talete era rappresentata dall’acqua, per Anassimandro dall’infinito (απειρον) e per Anassimene dall’aria (πνευμα).  Tuttavia già i filosofi che susseguono la scuola di Mileto (quindi i filosofi appartenenti alla scuola pitagorica, alla scuola di Elea e i fisici pluralisti) pongono un’idea totalmente diversa da quella presentata dalla scuola di Mileto. Si nota quindi un distacco abissale tra le molteplici scuole di pensiero cosa che, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, sarebbe infattibile in quanto le persone in quest’epoca non hanno tempo di pensare al perché delle cose. È questo il problema della filosofia moderna: non può esistere perché le persone non vogliono sapere il motivo delle cose. Tutti partono dal presupposto che un’azione esiste perché deve esistere, il motivo è futile, irrilevante. Devo ammettere che in parte capisco questa mentalità; credo tuttavia che ci si debba sempre interrogare sul perché esiste o meno un fenomeno. Il punto è che nella nostra società la κυριοσιτας (che spinse anche Ulisse nel suo viaggio) è morta, nessuno da più importanza al valore delle azioni. È come se la società si annoiasse di pensare e giustificasse il tutto con la mancanza di tempo. Perché alla fine è questo che ripetiamo sempre a noi stessi: nessuno ha più tempo per nulla. Siamo sempre pieni di lavoro e non abbiamo mai tempo per noi. Non abbiamo a disposizione neanche un secondo per interrogarci sulla vita, sull’esistenza e sul perché abbiamo scelto di intraprendere questa strada rispetto ad altre. 

Sara Tomo, III A