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Crisi climatica e ambientale: a quando una vera azione di contrasto?

Il nostro pianeta è a rischio e la situazione sta continuando a peggiorare giorno dopo giorno.           

I dati forniti  sono sempre più preoccupanti, a partire dal riscaldamento globale che provoca lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento dell’effetto serra e il dilagare del buco dell’ozono.

Altri elementi che stanno provocando dei gravi cambiamenti climatici sono le industrie, l’utilizzo dei gas e carburanti tossici.                                                                                                                    

Inoltre alcuni scienziati  sono convinti del fatto che tra cento anni, se la temperatura globale dovesse continuare a salire, le  conseguenze sarebbero tali da compromettere la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta.

Fortunatamente esistono molte associazioni per la tutela dell’ambiente come Greenpeace e LegaAmbiente e tantissime sono le celebrità che sono impegnate a difendere il nostro pianeta dai cambiamenti climatici come, ad esempio, Leonardo Di Caprio, il quale attraverso interventi in varie manifestazioni, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento. 

Non bisogna dimenticare neanche  la giovane attivista svedese Greta Thunberg, l’unica persona che è stata in grado di inviare  un messaggio concreto alle istituzioni.

Greta  è stata invitata all’ONU il 23 settembre 2019  per il Summit sul clima in rappresentanza delle nuove generazioni che lottano per salvare il pianeta e con il suo discorso ha lanciato diverse accuse al mondo della politica internazionale, rimproverando i leader mondiali e accusandoli di non prendere sul serio l’emergenza climatica.

Dopo l’incontro alcuni stati si sono impegnati a ridurre le emissioni di carbonio entro il 2050 ma molti di essi non hanno chiarito come intendono farlo. La Cina ha dimostrato di non essere ancora disposta ad abbandonare i combustibili fossili, l’India di non voler rinunciare al carbone, e gli Stati Uniti di non avere intenzione di rispettare gli obblighi del trattato di Parigi (da cui hanno deciso di ritirarsi il 1° giugno del 2017).

Per salvare il nostro pianeta prima che sia troppo tardi è necessaria la collaborazione tra i singoli Paesi del mondo ma anche tra noi cittadini impegnandoci attraverso piccoli gesti.

Sofia Sollazzo VCsp