Violenze sui social: il cyberbullismo

 

 

il cyberbullismo può essere definito una forma “evoluta” di bullismo: si tratta di un atto di aggressione sui social.
Se internet da una parte è una risorsa geniale è anche un “luogo” molto pericoloso. Spesso infatti, alcuni ragazzi, sfruttando l’anonimato fornito dal web, sfogano le loro frustrazioni sugli altri coetanei con atti violenti e parole orribili. C’è gente a cui non importa, e gente che invece a cui importa e che soffre per queste offese spesso false. Fino a qualche tempo fa, prima che arrivassero sotto gli occhi di tutti le storie vere delle vittime di cyberbullismo, questo fenomeno veniva sottovalutato. Una parola o un messaggio lanciato nel web faceva meno paura rispetto ad uno schiaffo o una rissa a scuola. Invece non è così, un insulto su un social network può diventare molto pericoloso per cui lo subisce: una volta pubblicato sul web viene diffuso ovunque. Purtroppo delle vittime di cyberbullismo sono arrivati persino al suicidio. Senza arrivare a casi così estremi, in ogni caso, le vittime di cyberbullismo possono essere ferite psicologicamente portando magari alla depressione, all’anoressia o all’autolesionismo.
Solo grazie all’esporre questi problemi si possono risolvere, il non aprirsi è la cosa più sbagliata, perché ti senti terribilmente solo e infelice. La prevedere questa cosa è concretamente difficile perché controllare tutto il web è praticamente impossibile, ma almeno si può cercare di sensibilizzare e insegnare ai ragazzi che le diversità non sono un difetto, ma un valore aggiunto.
Personalmente credo che il Cyberbullismo sia letteralmente una piaga dei nostri anni. Si parla molto spesso di questo problema ma non è mai abbastanza: forse ci sarebbe bisogno di ascoltare in prima persona, da chi è una vittima del cyberbullismo, cosa significa realmente subire queste offese. Questo perché è sempre molto facile dire, o pensare: “Ma sì, alla fine per un insulto non è mai morto nessuno”. Questo pensiero così superficiale fa sì che in molti non diano attenzione a questo argomento o non lo considerino un problema reale. Invece, chi è fragile o sensibile può rimanere ferito facilmente anche da una semplice parola. Non bisogna quindi prendere sotto gamba il cyberbullismo, né considerarlo meno importante di altre problematiche adolescenziali: le vittime e le loro storie, dovrebbero farci riflettere molto di più.
Antonia Nocca, III C