IO LEGGO PERCHÉ… Libri su libri!

Le storie hanno girato il mondo. Non si sa se siano nate prima loro e poi l’uomo o il contrario. 

Foto di Aaron Monteferrante

Di storie abbiamo parlato a lungo nella mattinata di venerdì 11 novembre, quando con alcuni ragazzi della classe seconda del liceo musicale abbiamo aderito al progetto Io leggo perché, svoltosi nella Nuova libreria e nella Libreria in via Cavour. 

La mattinata ha avuto inizio proprio nella Nuova libreria gestita da Emanuela Petroro che ci ha raccontato i suoi inizi come libraia e, ancor prima, come lettrice. La libreria è stata fondata nel 1978 dalla madre di Emanuela e nel corso degli anni è cambiata fino a diventare ciò che vediamo noi oggi.  

Abbiamo conversato dei nostri libri del cuore, quelli che ci hanno segnato, coinvolto, emozionato, cambiato. Il suo primo approccio alla lettura è stato, da piccola, attraverso favole e fiabe integrali; poi ha coltivato la passione per il mito e, infine, si è dedicata ai classici come Pattini d’argento o Zanna Bianca.  

Ha sempre avuto la passione per la lettura e alcuni libri che l’hanno marchiata indelebilmente sono stati Il Giardino Segreto di Frances Hodgson Burnett e L’Amore ai tempi del Colera di García Márquez.  

È stato emozionante ripercorrere le sue tappe di lettrice, dagli anni della contestazione ad oggi con la scrittrice Tiffany McDaniel e il suo romanzo Sul lato selvaggio di cui ci ha letto un passo. Mi ha molto colpito questa frase: “C’era della bellezza nel selvaggio e della bellezza nelle donne che lo abitavano”.  

Poi, non sono mancati John Fante, Stephen King e Lansdale e anche noi, timidamente, abbiamo parlato dei nostri libri del cuore, di cui avevamo scelto un passo.  

Foto di Aaron Monteferrante

Tra una chiacchierata e l’altra su libri e scrittori, abbiamo anche svolto un flash mob in piazza: il suono potente ed emozionante delle trombe di Antonio e Giorgio, ha introdotto, sulle note di Over the Rainbow, la lettura di un passo della Robinson, per poi passare ad un brano con il flauto traverso di Benedetta e Ludovica e la voce di Elena chiusa nuovamente dall’incantevole My way di Frank Sinatra. Abbiamo ribadito con forza che apparteniamo tutti “alla comunità della parola scritta”.

Ci ha colpito, in particolare, questo passo della scrittrice americana: “Amo gli autori dei miei mille libri. Mi piace pensare allo stupore che proverebbe il vecchio Omero, chiunque fosse, nel trovare le sue epiche sullo scaffale di un essere inimmaginabile come me, nel cuore di un continente di cui non ha mai sentito parlare. […] Tutti insieme costituiscono la mia comunità, i creatori del concetto stesso di libri, di poesia e di narrazioni lunghe”. Ci siamo dispersi come pagine al vento – il vento del tempo, dei roghi che nei millenni hanno spazzato via intere biblioteche, il vento di Piazza Rossetti che (quasi) non ci ha dato tregua!

Foto di Aaron Monteferrante

La seconda parte della giornata è continuata presso la libreria in via Cavour, gestita da Chiara Iacovitti.  

Qui abbiamo ascoltato alcune pagine di Guareschi tratte dal Don Camillo e Peppone, storie del dopoguerra per molti aspetti ancora attuali, come ogni classico che si rispetti.

Poi è toccato ancora a noi e a chi non aveva parlato dei suoi libri del cuore.

Qualcuno ha presentato l’Alchimista, qualcun altro Il piccolo principe; e ancora: Il Codice da Vinci e poi Piccole donne ed Harry Potter; ma questi sono solo alcuni dei tanti, oltre a L’Arminuta, Novecento, Il fabbricante di lacrime e molti altri ancora. Come spiegato dalla libraia, non c’è un tempo per leggere un libro.  

Grazie a questa esperienza, c’è stato chi è tornato bambino, chi ha trovato qualcosa di sé stesso, chi si è emozionato, chi ha scoperto un nuovo autore; ognuno di noi è stato protagonista entrando nelle profondità di sé e dei libri.  

Ne abbiamo racimolati molti invitando i passanti a donarcene.

È stata una mattinata diversa, coinvolgente, tra i libri e i loro dintorni. 

 

Giulia Tiranno

Foto di Aaron Monteferrante