Quest’anno studiando il teatro e le sue forme con la professoressa Danila Saraceno, io e i miei compagni Marzia Annaloro , Concetta Spinali e Gianmarco Castrovinci, abbiamo messo in scena il dramma “Aspettando Godot”, scritto da Samuel Beckett nel 1952. Egli nacque a Foxrock nel 1906 da una famiglia di fede protestante. Studiò in particolare la letteratura francese e si laureò all’Università di Dublino con una tesi su Marcel Proust. Nel 1928 si trasferì a Parigi dove conobbe James Joyce e i poeti André Breton e Paul Élouard.
Il dramma racconta di due senzatetto, i quali si ritrovano in una desolata strada di campagna nei pressi di un salice, poiché lì aveva dato loro appuntamento uno sconosciuto. Essi attendono l’arrivo del misterioso signor Godot, il quale non arriverà mai. Estragone e Vladimiro non possono fare altro che restare immobili, in un’attesa interminabile. Il dramma apparentemente privo di senso mette in scena un mondo privo di senso, dominato dall’assurdo. In cui alla domanda: ”Chi è Godot?” si possono dare varie risposte. Sta al pubblico interpretare l’opera.
Dire che è stato semplice mettere in scena questo dramma sarebbe un po’ come mentire, è stato complicato e allo stesso tempo divertente. Ci siamo messi nei panni dei senzatetto, cercando di mettere in scena i loro stati d’animo, le loro emozioni e le loro condizioni nel migliore dei modi. Abbiamo cercato di ricreare al meglio le condizioni di vita, attraverso i costumi, il trucco e la scena, mettendoci soprattutto del nostro per rendere il tutto personale e speciale.
Non pensavamo mai di poter drammatizzare una cosa del genere, ma d’altronde, è stata un’esperienza piacevole e creativa nella quale ognuno di noi si è messo in gioco e ha tirato fuori il meglio di sé.
Alessia Greco 2BT