Chandra Bahadur Dangi, l’uomo più basso della storia

Chandra Bahadur Dangi è nato il 30 novembre del 1939 in un remoto villaggio del Nepal. Lui non era come gli altri, c’era qualcosa che gli impediva di crescere, qualcosa che, ad oggi, nessuno sa spiegare.

Era alto 54,6 centimetri, tre volte di meno dei suoi fratelli e sorelle, ma la cosa non lo spaventava.

E’ stato riconosciuto l’essere umano più piccolo della storia della medicina nel 2012, dopo aver vissuto lavorando come contadino e artigiano, praticamente nell’anonimato, per oltre settant’anni nel suo piccolo villaggio della repubblica asiatica.

Chandra Dangi soffriva di nanismo primordiale, una rarissima patologia che si sviluppa fin dal concepimento e che porta a una autentica “restrizione” del corpo anno dopo anno. Chi è affetto da questa malattia, infatti, presenta un organismo di gran lunga sottodimensionato rispetto alla norma. Dato che non è stata mai scoperta l’origine della patologia, per il nanismo primordiale non esistono tuttora cure.

Dangi fu notato da un commerciante di legnami di passaggio che segnalò al mondo l’esistenza di quell’essere in miniatura, che strisciava, ignaro della propria straordinarietà, da un punto all’altro del suo podere che condivideva con un fratello e i nipoti.

Nel febbraio 2012 il Guinness World Records approdò nello stato himalayano e raggiunse Dangi nella capitale Kathmandu. I delegati del Guinness World Records lo misurarono per ben tre volte prima di poter stabilire la lunghezza esatta di 54,6 centimetri. Il suo peso, al tempo, superava di poco i 14 chili. Dangi, all’epoca settantaduenne, confessò di non essere mai uscito dal suo villaggio prima di allora, ma di aver sempre sognato di potere vedere il mondo. Non sapeva che da lì in avanti sarebbe divenuto una celebrità. 

Dedicherà il resto della sua vita ai viaggi, mostrando che anche chi è basso può puntare in alto nella vita. Incontrerà la donna più bassa del mondo, Jyoti Amge, e l’uomo più alto del mondo, Sultan Kösen.

Michele Paolino