La tecnologia arriva anche al pentagramma

Intervista a Roberto Tiranti, cantante e insegnante di canto.

di Eleonora Capone 1B

 

Se al giorno d’oggi la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nella nostra società e in molte professioni è diventata un elemento indispensabile, quale può essere il suo impatto nel mondo della musica?

E’ un elemento irrinunciabile? Come ha cambiato il lavoro dei professionisti del settore? A che cosa serve? la tecnologia nella musica?

Lo abbiamo chiesto a Roberto Tiranti, cantante e insegnante.

Roberto, quanto utilizzo fai della tecnologia nel tuo lavoro?

È ovvio che un musicista deve essere autonomo, con poco e niente e deve essere in grado di fare il proprio mestiere…”

Tiranti spiega che, nonostante il grande ausilio che la tecnologia può dare anche nel suo campo, una voce di per sé basta all’arte del canto e un qualunque strumento musicale può essere il suo accompagnamento. È anche vero che ormai la tecnologia è fondamentale negli studi di registrazione e soprattutto per la  divulgazione ad ampio raggio: “Nello studio di registrazione è importante conoscere i software adeguati per acquisire l’audio e poi per cantare sopra i pezzi registrati ed è importante anche conoscere i mezzi legati alla divulgazione per poi condividere su internet…Direi che oggi non si può più fare a meno della tecnologia”.

Senza tecnologia cosa credi che mancherebbe?

Senza l’attuale tecnologia oggi, nel mondo della musica si potrebbero utilizzare tecnologie sorpassate, cioè analogiche e non sarebbe un problema farlo, se non che i formati ormai sono tutti digitali, dunque il prodotto finito da immettere sul mercato o comunque l’elaborazione dell’audio passa sempre per il digitale e viene spesso ridotto ad un file mp3. L’abolizione delle tecnologie rischierebbe quindi  solo di diventare un grosso limite.

Durante il periodo di lockdown del 2020 ci sono state grandi limitazioni che hanno investito la vita di ognuno di noi e talvolta si è tentato di attutire questo impatto mediante l’utilizzo della tecnologia.  

Come sono state percepite queste limitazioni nel mondo musicale, come è stata utilizzata la tecnologia?

La tecnologia utilizzata nel periodo covid esisteva già, certamente, ma grazie ad essa siamo riusciti a rimanere a casa con la possibilità di condividere la musica con il mondo e anche di fare musica a distanza con altri artisti; tutto sommato ci siamo sentiti grazie alla tecnologia anche meno soli, in un certo senso di stare uniti nello stare divisi e questo è importante. Diciamo che la musica però ha bisogno di essere condivisa, dunque passata la pandemia abbiamo ricominciato  sempre di più a suonare insieme dal vivo…”

È fondamentale capire però, nonostante i grandi vantaggi che porta la tecnologia, se ci sono anche degli svantaggi, cosa ne pensi?

La tecnologia può essere un’arma a doppio taglio: dà a tutti la possibilità di fare musica, ma questi “tutti” si meritano una produzione musicale? Adesso la tecnologia consente a tutti di produrre e diffondere musica, anche se non sempre a un livello e valore artistico accettabile. Comunque non posso fare altro che parlare bene della tecnologia, perché ne usufruisco davvero tanto!”

Cosa pensa un musicista delle diffusissime applicazioni per fare musica?

Gli sviluppi degli strumenti musicali sono molteplici: da cantante posso dire che non ho una grande simpatia per l’autotune, per esempio. Capisco che in determinati generi musicali sia parte dell’arrangiamento sonoro dell’artista, però se ne è fatto un grande abuso. L’autotune è nato nel 1997, da allora ha preso piede ed è stata la copertura utilizzata da cantanti non molto bravi, per sopperire ai propri difetti, finché non è arrivata la trap che ne fa uso come se fosse uno strumento vero e proprio.

In tema di tecnologia sicuramente non ho simpatia per le scorciatoie che usa, quando, ad esempio, dà la possibilità a chi non è molto preparato di sembrarlo. Avremo sicuramente ulteriori sviluppi e grandi novità per il futuro della musica. Chissà cosa succederà un domani, cosa arriverà dopo i sintetizzatori e i campionatori, vediamo, noi siamo aperti a tutto…”

https://www.indielife.it/2019/03/21/come-la-tecnologia-ha-cambiato-larte-e-la-musica/