IL LAVORO È DIGNITÀ

Il primo maggio non è una giornata come tutte le altre ma è la festa di tutti i lavoratori che, in questo giorno, celebrano il lavoro e le battaglie operaie, condotte per il riconoscimento dei  diritti dei lavoratori.

La scelta della giornata vuole ricordare la tragedia della rivolta di Haymarket, avvenuta a Chicago nel 1886. Nei primi giorni di maggio di quell’anno la città era in preda a rivolte operaie che avevano l’obiettivo di riportare l’orario di lavoro ad otto ore al giorno.

La celebrazione del 1°maggio ha, in realtà, una lunga storia. L’idea nacque in Francia nel 1889, quando alcuni partiti proclamarono una grande manifestazione per ridurre le ore lavorative.

Ancora prima, in Australia nel 1855 il motto: “otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” divenne la scintilla delle rivendicazioni sindacali.

A Parigi, il primo maggio del 1890, venne organizzata la prima manifestazione internazionale e, da quel momento, la data divenne festa nazionale in molti Paesi.

Nonostante ciò, la questione dei lavoratori rimane ancora irrisolta.

Al giorno d’oggi la disoccupazione colpisce sempre di più diversi settori dell’economia. Dopo la crisi dovuta alla diffusione del Coronavirus, si è delineata una situazione critica dal punto di vista economico e sociale. Disoccupazione, disuguaglianze, crisi economiche: sono questi alcuni degli effetti causati dalla pandemia.

Il numero di coloro che possono essere ritenuti davvero benestanti è sempre più esiguo e lavorare è una necessità per tutti.

Nonostante la situazione e il momento storico siano particolarmente critici e delicati, è comunque necessario festeggiare i lavoratori.

Il lavoro, infatti, ci rende consapevoli dei nostri diritti e dei nostri doveri, ci sottrae al pericolo e alla noia e ci fa trascorrere in maniera fruttuosa il nostro tempo.

Attraverso il lavoro ci rendiamo utili alla società e riusciamo a dare uno scopo alla nostra vita. Solo lavorando noi progrediamo.

Per i giovani, ai quali sembra lontano il mondo del lavoro, esso diventerà ben presto una priorità ed è bene capire, fin da oggi, l’importanza di vivere in un mondo che garantisce pieni diritti al lavoratore.

Sicuramente la situazione lavorativa dal 1800 ad oggi è cambiata: le donne hanno ottenuto pieni diritti pari a quelli dell’uomo. Perfino certi lavori, che sembravano appannaggio dell’uomo, sono svolti, oggi, dalla donna. Nonostante ciò, nel mondo del lavoro, c’è ancora molta strada da fare riguardo alle disparità di genere e alle disuguaglianze.

Le sfide da mandare avanti nel settore lavorativo sono ancora molteplici e continueranno a cambiare nel corso del tempo.

La festa dei lavoratori, dunque, non è finalizzata a trascorrere un giorno di pausa dal lavoro o dallo studio ma deve essere un momento di riflessione su ciò che è accaduto in passato e sulla possibilità di soddisfare le richieste future.

 

Giovanna Inuso, 4^ D no