“Non c’è libertà senza legalità”

“Non c’è libertà senza legalità”, questo il titolo del ciclo di incontri per le scuole secondarie della Val Bisagno proposti dalla Biblioteca Saffi di Genova in occasione della Giornata della Legalità.

Ospite d’onore, negli spazi dell’Auditorium di Molassana, è stato l’ex Dirigente della Polizia di Stato Gianni Pesce che ha incontrato in tre date successive gli studenti dell’Istituto Marsano, della secondaria di primo grado Molassana-D’Azeglio dell’IC Molassana e Prato e della secondaria dell’IC Montaldo.

Il 23 maggio, in ricordo della drammatica uccisione del giudice Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei componenti della sua scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo, è una giornata che vuole proporsi come momento di memoria e di impegno, all’insegna della legalità.

Proprio per chiarire ai ragazzi il concetto di legalità, il Dott. Pesce ha proposto un excursus storico per andare alle radici di una vera e propria conquista del genere umano che ha saputo allontanarsi dalla brutalità delle origini della specie per giungere ad una convivenza basata su regole condivise, attraverso scoperte che hanno cambiato il modo di vivere degli uomini, anzitutto la scrittura e la conseguente possibilità di dare forma scritta alle leggi.

Alternandosi con il figlio Carlo, Ispettore presso il Commissariato di S. Fruttuoso, che ha preso dopo di lui la parola, c’è stato un ideale passaggio di testimone, nell’invito comune ai giovani a riflettere, ad essere autonomi nei giudizi e nelle azioni, a non lasciarsi coinvolgere in situazioni rischiose. 

Nella parte finale dell’incontro, dedicata alle domande e agli interventi dei ragazzi, il Dott. Pesce ha avuto modo di rammentare alcuni momenti del suo impegno trentennale nella Polizia di Stato e di ricordare le straordinarie figure di Giovanni Falcone e Ninni Cassarà con cui ebbe modo di collaborare.

La memoria delle sue esperienze è raccolta anche in numerosi suoi libri che raccontano in forma di romanzo storie in cui i termini mafia e politica si trovano accostati. In particolare “Radici e sangue” racconta di una difficile e dolorosa inchiesta su “Cosa Nostra” che portò l’autore a Palermo negli anni ’80.

 

Classe 3G SMS D’Azeglio

IC Molassana e Prato – Genova