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Lo sapevi che…l’animale più velenoso del mondo è una rana?

La ranadorata o rana freccia è un piccolo anfibio anuro, vivacemente colorato, appartenente alla famiglia Dendrobatidae e diffuso nelle foreste pluviali delle Ande occidentali colombiane.

Il suo aspetto viene considerato un classico esempio di aposematismo, essendo l’anfibio estremamente tossico. Questa rana è ritenuta il più velenoso animale al mondo. Essa è un anfibio di piccolissime dimensioni. C’è poco dimorfismo sessuale, ad eccezione di una leggera differenza di dimensioni: in media le femmine sono leggermente più grandi, come nella maggior parte degli anfibi anuri. Infatti i maschi adulti, con una lunghezza media di 45 mm, sono generalmente più piccoli delle femmine, la cui dimensione media è 47 mm. Inoltre i maschi raggiungono la maturità sessuale quando raggiungono i 37 mm e le femmine a 40–41 mm.

La pelle è di colore generalmente giallo vivo, una colorazione aposematica che serve come avvertimento agli eventuali predatori e i vari colori possibili della pelle sembrano dipendere da micro-variazioni geografiche. Talvolta la cute è leggermente maculata di nero nella zona cefalica. Gli occhi sono neri e piuttosto grandi. Anche le palpebre sono nere, in modo tale da far apparire l’animale con gli occhi sempre aperti. Le zampe posteriori sono più lunghe di quelle anteriori, in modo da consentirle di saltare agilmente.

Durante il corteggiamento il maschio attira la femmina con richiami forti e rumorosi e la porta ad un sito adatto alla riproduzione, una zona pulita, liscia e umida come una foglia o una pietra. Il potenziale riproduttivo, con 20 uova per accoppiamento, è più basso rispetto ad altri anuri, anche se questa rana può riprodursi ogni mese. Dopo che la femmina ha deposto le uova, esse vengono fecondate dal maschio e si schiudono circa al tredicesimo giorno, quando le larve vengono poste dal maschio sulla propria schiena. I girini sono solitamente trasportati dal maschio per circa un giorno e poi sono collocati in un piccolo specchio d’acqua per nuotare e svilupparsi. La pelle della rana è densamente ricoperta di un velenoso alcaloide, uno di una serie di veleni comuni nelle rane freccia, le batracotossine, molecole che impediscono ai nervi di trasmettere impulsi, lasciando i muscoli in uno stato inattivo di contrazione. Questo può portare a insufficienza respiratoria, insufficienza cardiaca o fibrillazione.

Gli indios sono soliti avvelenare le loro frecce strofinandole sul dorso della rana e stuzzicandola con un bastone affinché si senta in pericolo e produca veleno. Questo anfibio vive esclusivamente in Colombia. Il suo habitat è costituito da foreste pluviali tra i 100 e 200 m di altitudine, con elevata umidità e temperature non inferiori ai 26 gradi centigradi. Si tratta di un animale socievole che vive in gruppi composti da quattro a dieci individui, anche se in cattività si formano comunità ben più numerose. L’alimentazione della rana dorata consiste di piccoli insetti, perlopiù di termiti e formiche, il cui contributo potrebbe servire a ricavare le tossine. Come altre rane, per catturare gli insetti utilizza la sua lingua appiccicosa. Infine, è considerata la più vorace all’interno della famiglia Dendrobatidae.

Francesco Di Totto