Giornate del pianeta terra: una poesia di emozioni

 

 

“… e ammirammo il paesaggio di un infinito verde, camminammo in cerca del tesoro.”

Se fosse una poesia, la prima giornata del Pianeta Terra 2023 potrebbe essere racchiusa in questi pochi versi.

È proprio così che le classi VC, IVC e III ASA, dividendosi in tre gruppi, hanno inaugurato le giornate del pianeta terra, pagaiando nel Tirino, pedalando in mountain bike per strade sterrate e orientandosi all’aria aperta alla ricerca di cose.

Le classi divise in gruppi hanno sperimentato a turno una delle tre attività. Chi è partito con la canoa si è ritrovato a pagaiare nel verde, immerso e incantato dal suono dell’acqua. La natura ha occupato ogni angolo, compresa la visione di piccoli Tuffetti che nuotano liberi nel Tirino, fiume che rientra tra quelli più puliti d’Italia, con l’acqua che rimane, sia d’inverno che d’estate, alla temperatura costante di 10 gradi, che non cambia mai la sua portata (8 mc/s), che raramente straripa, che grazie alle polle presenti nel suo letto riesce sempre a mantenere la propria acqua limpida come uno specchio.

Le guide, ognuna per ogni canoa, hanno fornito ai ragazzi informazioni sul fiume quasi come leggende, indicando salici e tappeti di alghe dove gli uccelli si muovono.
Hanno descritto l’ambiente circostante come sa fare solo chi è innamorato della natura e crede nel proprio lavoro.

Nel giro in mountain bike i ragazzi si sono dilettati ad usare la bicicletta per strade impervie, godendosi la bellezza del paesaggio.  Il percorso ha previsto varie soste dove la guida forniva informazioni ai ragazzi sulla fauna e la flora del parco.

Dopo le due attività mattutine, le classi si sono raccolte per il pranzo al sacco in uno spazio dedicato, dove hanno potuto ristorarsi e prepararsi per l’ultimo sprint prima del ritorno a casa.

Divisi in 12 gruppi da quattro persone, dopo aver compreso la lettura di una mappa orientandola con una bussola, hanno iniziato l’attività di orienteering a caccia di 15 lanterne posizionate dalle guide lungo il percorso. I 12 gruppi hanno messo in pratica i consigli delle guide e sono partiti per una camminata immersiva, avvolti da viste mozzafiato, salite, discese e difficili decisioni da prendere agli incroci per capire la strada giusta da percorrere. Dopo circa un’ora ogni squadra ha fatto ritorno alla base. Il tempo migliore? Il gruppo che ha impiegato 26 minuti e che si è aggiudicato il primo premio.

Stanchi e accaldati, i ragazzi sono risaliti sull’autobus per l’ultima tappa della meravigliosa giornata: una chiesa benedettina di età romanica tra i sentieri del bosco, custodita preziosamente da persone di buon cuore dei paesi limitrofi. 

 

Ogni ragazzo è tornato a casa con qualcosa in più, un valore aggiunto al proprio bagaglio culturale che porterà con sé, e questo per la scuola è solo  una vittoria, poiché lasciare una traccia nei cuori dei propri studenti credo sia uno dei metodi più funzionali, più belli e più importanti tra tutti quelli esistenti.


 

                                            Diana Cuculo          

 

                              Foto di: Giada Colangelo