La volpe, il riccio e la tartaruga

LA VOLPE

C’era una volta una volpe che voleva essere la più bella di tutte, perché non era contenta del suo colore rosso comune. 

Chiese così ai suoi amici più fidati se conoscevano un modo per  farla diventare la più bella. Gli amici le raccontarono di aver sentito parlare di una certa sorgente da cui sgorgava vernice bianca. Per raggiungerla, però, bisognava avere l’autorizzazione del guardiano della sorgente. La volpe, pensando di essere più furba, per non farsi vedere dal guardiano, si recò  alla sorgente durante la notte. Fece appena in tempo a immergere la punta della coda nella vernice che il guardiano la scoprì! 

Finalmente era riuscita a essere speciale!!! Era diversa da tutte le altre volpi. Si sentiva bellissima!

Pietro Ciriello

IL RICCIO

Forse non tutti sanno perché il riccio, un animale dalle origini antiche e misteriose, ha un’infinità di appuntiti, affusolati, pungenti ed allungati aculei.

La spiegazione è più semplice di quello che credete: il riccio li usa come bastoncini per spiedini. Ebbene sì: essendo il riccio un animale onnivoro, gli spiedini possiedono alcune qualità che esso apprezza molto.

Infatti, queste creature spinate li adorano perché lo spiedino è composto da carne, che ai ricci piace molto, e da peperoni, che credo facciano loro molto bene.  Se doveste mai imbattervi in un riccio, perciò, vi aggredirà immediatamente se avete dietro degli spiedini e soprattutto se non glieli date; se invece non li avete, oppure glieli avete appena dati, vi farà gli occhi da gattino e sarà più dolce di un pandoro a Natale.

Ora sapete pure questo, ed è sempre meglio sapere qualcosa in più che qualcosa in meno.

Margherita Oldrini

LA TARTARUGA

C’era una volta una giovane tartaruga che camminava per le spiagge del Brasile.

Un giorno, durante la sua camminata mattutina, si ritrovò a lottare contro un  corvo cattivo, che le beccava la schiena e le faceva molto male.

Tornando in spiaggia, accidentalmente le cadde addosso una noce di cocco e svenne.

Quando si risvegliò, era tutta indolenzita e dolorante, allora capì che doveva proteggersi da tutti questi pericoli. Il giorno seguente stava già meglio, e non sentiva più dolore, ma sulla schiena aveva uno scudo, cioè la noce di cocco.

Da quel giorno, quando l’attaccavano non le facevano più alcun dolore, e lei si sentiva più sicura e protetta nel passeggiare liberamente. 

Diego Passaretti

Immagine di copertina di Nicolò Cesone