Sono Aisha e il mio nome significa “viva”

Sono Aisha e il mio nome significa “viva”, ma sono anni ormai che non mi sento più così: a tormentarmi è il giudizio degli altri. In questa società, così frustrante e deludente, essere donna è davvero difficile.

Ti piaci? Sei arrogante. 

Non ti piaci? Sei insicura.

Ami studiare? Sei asociale.

Non vuoi studiare? Non avrai un futuro. 

Vuoi indossare una gonna? Sei provocante.

Non la indossi? Sei un maschiaccio.

Dobbiamo tendere alla perfezione, ma in qualche modo, sbagliamo sempre. È tutto troppo contraddittorio e nessuno ti è riconoscente. Sono stanca di vedere ogni altra donna distruggersi per piacere agli altri. Allora inizio a pensare che possa esistere una società diversa, una migliore.

Una realtà dove la donna non ha paura di uscire di casa da sola, non ha paura di chi ha affianco. Una realtà dove essere donna vuole anche dire sedersi allo stesso tavolo dei “grandi”, avere una professione importante al pari dell’uomo. Non si tratta di femminismo, si tratta di buon senso. E il buon senso non è né maschio né femmina, né uomo né donna. Dunque, una società dove la donna può vestire anche di blu e l’uomo può farlo con il rosa, senza giudizio alcuno. Una realtà dove tutti siamo diversi, ma allo stesso tempo uguali.

Solo così riuscirei ad essere me stessa, la vera Aisha, DONNA e VIVA.

 

Martina Stivaletta

Giulia Dicuonzo