La guerra tra Israele e Palestina

La prima guerra tra Israele e Palestina possiamo farla risalire al 14 maggio del 1948. Una guerra conclusasi con la vittoria e l’insediamento dello stato di Israele. 
Dal 2007 la politica palestinese si è indebolita a causa del conflitto tra due principali fazioni: Fatah e Hamas. In seguito alla vittoria di Hamas, alle elezioni legislative in Palestina, e alla sua presa di potere della striscia di Gaza, il territorio controllato dalle autorità nazionali palestinesi è diviso in Cisgiordania e striscia di Gaza.
Ma qual è il motivo della guerra tra Israele e Palestina?
Una tra le principali cause è la rivendicazione di entrambe le parti della stessa terra. Gli ebrei rivendicano il diritto storico a Israele, mentre i palestinesi affermano di essere stati cacciati dalle loro terre durante la creazione dello Stato.

Dal 1948 la questione religiosa è divenuta l’ elemento chiave del conflitto. Gerusalemme è città sacra per ebrei, musulmani e cristiani. Le diverse fedi religiose rivendicano il controllo su siti sacri nella città, portando a continue dispute e conflitti.
La geografia gioca un ruolo fondamentale nel conflitto.
Israele è situato nella parte occidentale della regione, mentre la Cisgiordania e la striscia di Gaza sono territori palestinesi.
La Cisgiordania è a est di Israele ed è il luogo in cui vivono molteplici persone di origine palestinese. E’ protagonista di molte dispute territoriali a causa delle colonie di Israele che si sono stanziate in quest’area. Viene quindi definita, a livello internazionale, territorio occupato da Israele ma non sotto la sua sovranità.
La striscia di Gaza è un territorio densamente popolato sotto il controllo di Hamas, un gruppo politico palestinese, considerato terroristico.

La geografia rende difficile la creazione di confini definiti e la coesistenza pacifica. Entrambe le parti
desiderano territori che si sovrappongono, il che aumenta il conflitto.

I Territori palestinesi occupati, costituiti dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania, sono occupati
da Israele dal 1967. L’occupazione  porta ad affrontare una forte crisi umanitaria, di protezione dei
diritti umani senza precedenti, vista la negazione dei diritti stessi, il continuo confronto e le frequenti esplosioni di violenza.
Il blocco israeliano della striscia di Gaza, che dura da 15 anni, e la politica di insediamento in corso in Cisgiordania, sono altri fattori chiave che hanno contribuito a tutto questo.
Nella striscia di Gaza, le conseguenze che hanno portato i blocchi imposti da Israele riguardano l’economia e i servizi di base, tra cui la sanità e l’istruzione.
I quattro maggiori ostacoli per la risoluzione del conflitto sono il controllo di Gerusalemme, gli insediamenti israeliani, i diritti di ritorno dei rifugiati palestinesi, la creazione di confini sicuri e definiti.
I palestinesi sono soggetti a un complesso sistema di controllo composto da barriere fisiche e burocratiche.
Le barriere fisiche riguardano il muro di separazione, mentre le barriere burocratiche sono i permessi e le chiusure aeree.
Sono limitati al diritto di libertà di movimento. 


                                                                                                                                       De Simone Giulia