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“Alimentazione Bio a scuola” – un piano per il domani

Nella mattinata di giovedì 18 gennaio, nella pinacoteca del Palazzo D’Avalos, si è tenuto l’incontro con Alessandra Orsini, referente educazione “Slow food” Abruzzo. Slow food è un’organizzazione internazionale nata in Italia verso la fine degli anni ’90 e che da allora si è diffusa in ben 150 Paesi. E’ attivamente impegnata nel ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.
L’organizzazione si impegna quotidianamente nel promuovere un cibo buono, giusto e pulito che faccia bene alla nostra salute e alla nostra terra. C’è bisogno, tuttavia, che i nostri sensi ci aiutino a riconoscerli. Bisogna allenarli con costanza, stando attenti alle sinestesie e rimanendo curiosi.
«La biodiversità è la nostra salvezza» sostiene la referente, ma da cosa dipende il nostro nutrimento, e quindi la nostra vita? Sicuramente il suolo riveste un ruolo fondamentale: 2/3 delle specie viventi vivono all’interno del suolo che lo rendono fertile. Il suolo è sottoposto a violenza dal sistema industriale che usa erbicidi, pesticidi e molto altro mettendo a rischio la massa microbica che crea fertilità.
Addirittura si è pensato di poter coltivare senza suolo, per sostenere la biodiversità animale.
La parola passa poi alla farmacista e neuropata, Luz Marina Doninelli, che nel suo discorso parla di un preciso momento nella storia italiana, quello in cui si è iniziato a parlare di glutine. I grani cosiddetti moderni sono stati modificati a tal punto da influenzare la loro biodiversità e la nostra salute, a causa di innumerevoli additivi.

Successivamente si è parlato di una ricerca recente che ha analizzato le caratteristiche di tutti i principali tipi di cellule per ottenere una descrizione quantitativa completa del turnover cellulare. Il tumover totale della massa cellulare è di 80‡20 grammi al giorno, dominato da cellule del sangue e cellule epiteliali dell’intestino. In termini di numero di cellule, quasi il 90% del totale è rappresentato da cellule del sangue. In totale, ogni secondo il nostro corpo produce 4 milioni di cellule, e questo meccanismo è strettamente legato al cibo che ingeriamo. La nostra alimentazione determina la resistenza delle unghie, capelli, l’elasticità della pelle, il corretto funzionamento degli organi e così via.
È importante mangiare cibo sano, oltre che gustoso, per evitare di diventare dei veri e propri automi, e rimanere schiavi dei prodotti confezionati.
“Noi siamo quello che mangiamo” è il motto che deve spingerci ad avere più consapevolezza della nostra alimentazione; il cibo è nutrimento della nostra anima.
L’intervento di Nicoletta Radatta, consulente e formatrice per la ristorazione scolastica, si concentra sull’alimentazione Bio a scuola, e sulle modalità per ridurre l’impronta ecologica della mensa scolastica. Sicuramente la catena di produzione degli alimenti sta diventando sempre più lunga, ma bisogna mirare
all’introduzione di menù di qualità, positivi sia per la salute che per la sostenibilità. La prevenzione dei rifiuti è un tema molto importante; molto cibo purtroppo può andare sprecato, ma questo scarto può essere evitato per mezzo della ridistribuzione degli alimenti non somministrati. Allo stesso modo, è bene utilizzare stoviglie e tovaglie biodegradabili e acqua del rubinetto. Si tratta di un problema etico, oltre che pratico, ma con una collaborazione tra Comune, Utenti e Scuola si può giungere a costruire una filiera locale e organizzare incontri formativi sulla tematica.
                                                                                                                           Federica Albanese
                                                                                                                           Anelisse Stancila