La vita è un soffio

A Chiara Carriglio, della classe IV AT dell’Istituto Tecnico Settore Economico, del II Istituto di Istruzione Superiore “A. Ruiz” di Augusta, è andata bene: un incidente in motorino senza gravi conseguenze. Ma la paura resta e serve a non dimenticare che la prudenza non è mai troppa.

Per Chiara il quinto posto al concorso “Salviamoci la vita” ex aequo con la sua compagna Nicole.

Dieci aprile 2021, un’esperienza vissuta sulla mia pelle, che ha lasciato il suo ricordo sull’asfalto e sulla mia pelle, ma che per fortuna mi ha permesso di essere qui a raccontare la mia storia.

Siamo troppi ad aver vissuto un episodio simile nella nostra esistenza, ma c’è chi è impossibilitato a raccontarlo perché su quell’asfalto ci ha lasciato la sua di vita.

“Ehi Chia, ci vediamo per un caffè”? Accettai l’invito, da troppo tempo non vedevo una delle mie amiche più care. Scelsi un bel pantalone e la mia maglietta preferita, ero così entusiasta dell’incontro, presi la borsa, salutai mamma e papà e uscii di casa. Salii sopra il mio nuovo motorino bianco che i miei genitori mi avevano regalato a seguito del superamento dell’esame di scuola guida, allacciai il casco e cominciai ad andare.

Sono passati quasi tre anni ma il ricordo non svanisce. Una macchina si fermò ad un incrocio senza mettere la freccia.

“Per favore, aiutatemi, non lasciatemi qua”, caddi in un rovo e il motorino mi finì addosso. Non riuscivo a liberarmi, chiedevo aiuto, ero in uno stato confusionale e la testa non faceva altro che girare, girare e girare ancora.

 I soccorsi dovevano chiamare i miei genitori e alla sola idea iniziai a piangere, non volevo gli arrivasse quella chiamata, ma gli giunse. Dopo cinque minuti arrivarono, mia madre era in lacrime e mio padre parlò con colui che aveva causato l’incidente.

L’uomo disse di non aver sbagliato e io non lo potevo contraddire, avevo del tutto cancellato cosa era appena successo, ero sotto shock.

Niente, proprio il nulla, i ricordi erano del tutto offuscati. Lì sono cominciati i miei continui sensi di colpa, cominciai a ripetere sempre le stesse frasi in modo ininterrotto, ” È tutta colpa mia”, “Non sono capace di fare nulla”,” Mamma, scusa, faccio schifo”, mi incolpavo e non riuscivo a darmi pace, per tutta la notte non presi sonno, tremando dalla paura.

Il mio corpo era pieno di graffi e lividi, incluso il viso. Mi vergognavo ad uscire di casa, a farmi vedere da altre persone in quelle condizioni e l’estate, che sembrava così lontana, arrivò celermente; non volevo andare al mare, la sola idea di dover mettere il costume provocava in me un grande imbarazzo.

Tuttavia le esperienze vissute sulla nostra pelle fortificano e lasciano sempre una lezione. Da quel giorno ho più prudenza nel guidare il mio mezzo e do più peso al valore della mia vita e di quella degli altri. Sembra tutto così scontato, ma non lo è, poteva andare diversamente, una manovra differente e io potevo non essere qui a parlarne.

Il destino molte volte giostra le pedine delle nostre vite a suo piacimento ma il nostro istinto deve stare in costante allerta e dobbiamo pensarci sempre due volte a ciò che ci giochiamo e a cosa potremmo lasciare. Non è mai una singola vita, perché chi ci sta accanto perde un pezzo di sé.

“La vita è un soffio”.

Chiara Carriglio 4AT