Vite spezzate

Primo posto al concorso “Salviamoci la vita” per Virginia Armenio della classe IV BL del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, del II Istituto di Istruzione Superiore “A. Ruiz” di Augusta. Che il suo racconto possa servire da monito per tanti ragazzi.

“ È tutto fermo al 5 Agosto 2022, sono riuscito solo adesso a staccare il caricabatterie di mio figlio dalla presa”. Sono le parole di mio padre che mi rimbombano nella testa ogni volta che guardo i miei genitori.

Molto spesso nelle nostre vite siamo talmente indaffarati che dimentichiamo le cose vissute in precedenza. Di quel giorno ricordo persino i rumori che mi circondavano. Mi trovavo al mare con il mio gruppo di amici, siamo stati lì un giorno intero e ricordo che chiamò mia madre e mi disse di tornare a casa che era tardi ed io, una ragazza spensierata e felice le risposi: “mamma è estate”.

Quella futile scelta che feci mi portò a non poter più vedere i suoi occhi ed il suo sorriso che amavo profondamente. La sera mentre tornavo a casa, io entravo lui usciva, non ci incontrammo solo per cinque minuti. Mi organizzai nuovamente e poco dopo arrivò sul mio telefono una telefonata di mio fratello che mi proponeva di uscire con lui ma (ragazza spensierata e felice) chissà perché rifiutai; prima di chiudere il telefono fece (come sempre) le sue ramanzine nei miei confronti, per proteggermi, ma quella volta dovevo essere io a proteggerlo.

Così chiusi il telefono e quella fu l’ultima volta che sentii la voce di Peppe.

Il 6 Agosto 2022 il destino è stato crudele con Peppino , mio fratello (mi piaceva tanto chiamarlo così). “Ciascuno è artefice del proprio destino”, una frase tante volte ripetuta ma, purtroppo, quel giorno Peppe non poté far nulla per salvarsi dal suo destino così amaro e crudele, una battaglia in cui il destino mise a tappeto Peppe.

La sua morte mi ha portato ad essere più razionale e a riflettere sulle cose veramente importanti della vita ma anche su un’altra surreale verità: la morte… si porta via solo la parte fisica dell’essere umano, ma la nostra anima vivrà per sempre. Credo che l’anima mia e quella di Peppino siano collegate.

Sono più che sicura di ciò che dico perché mio fratello non lo vedo, ma lo sento costantemente con me, percepisco i suoi gesti e so che, come quando era in vita e sapeva dirmi brutalmente chi gli piaceva o no, ciò che riteneva fosse giusto per me, lo fa anche adesso, sa indirizzarmi nella giusta strada.

Peppino è stato da insegnamento per me e per molti ragazzi che spero abbiano capito che basta un soffio per rivoltare tutto e che bisogna fidarsi solo di se stessi.

Continuerò a percorrere la mia vita che in fondo è anche la sua. Andrò  avanti per me, per lui, per noi.

VIRGINIA ARMENIO IV BL