La musica come arte benefica

Diversi studi hanno dimostrato che la musica non è semplicemente un mezzo di intrattenimento, ma una vera e propria arte benefica, una carezza all’anima. Il Dipartimento di Psicologia della McGill University, in Canada, afferma che ascoltare musica al risveglio rinforza il sistema immunitario, riduce il livello di stress, aumenta la produzione di serotonina ed ossitocina (ormoni del benessere e della felicità).

Sin da neonati, sperimentiamo sulla nostra pelle gli effetti che la musica ha sulla mente, basti pensare alla dolce melodia di una ninna nanna e al suo potere calmante, capace persino di indurre il sonno. Dal momento che la musica si serve di un linguaggio universale, ha un grandissimo potere comunicativo e questo lo possiamo vedere in ogni cultura, passata e presente.

Il ruolo benefico della musica nell’antichità è stato testimoniato, ad esempio, dal mito di Orfeo ed Euridice: con il suono della lira Orfeo libera la sua amata dalle Furie, incarnazione del male.

È da sempre un momento di unione, condivisione di ideali e, perché no, confessione di sentimenti. 

La musica attiva tutti i nostri sensi e, proprio per questo, viene impiegata a scopo terapeutico. Questi tipi di interventi sfruttano la capacità del suono di suscitare moltissime emozioni e di produrre, in maniera corrispondente, altrettante risposte a livello fisico, come i brividi o la pelle d’oca. Durante l’ascolto della musica il cervello attiva una serie di aree chiave, indipendentemente dai gusti musicali personali. In particolare le regioni coinvolte in movimento, attenzione, pianificazione e memoria. 

Ma come accade? Il nostro sistema nervoso è costituito da cellule, i neuroni, che comunicano fra loro attraverso dei neurotrasmettitori, piccole vescicole che restano inerti all’interno dei neuroni finché non sopraggiunge un impulso emotivo. A questo punto vengono rilasciate e vanno ad interagire con i neuroni limitrofi trasformando l’impulso nervoso iniziale in una risposta cellulare specifica. Nel momento in cui ascoltiamo una musica, nel nostro organismo si produce un effetto simile a quello dell’assunzione di una droga psicoattiva che causa il rilascio di dopamina nel cervello. La dopamina è appunto uno di questi neurotrasmettitori. Compito della dopamina è di esercitare il controllo sul movimento, sulla capacità di attenzione e di apprendimento, su alcuni aspetti delle funzioni cognitive, sulla sensazione di piacere e sul meccanismo del sonno.

Federica Albanese