Una storia di pregiudizi e discriminazioni

Sin dall’alba dei tempi, la specie umana ha sempre avuto un atteggiamento di pregiudizio nei confronti di qualcosa ritenuto diverso dall’ordinario o da ciò a cui si è solitamente abituati: questi sono dettati dalla paura dello sconosciuto e del nuovo, che provoca un senso di turbamento. Sono moltissimi i casi che nel corso della storia hanno portato a fatti disastrosi, pagine di storia che dimostrano l’incapacità dell’uomo a sapersi adattare o rapportare con nuovi popoli e circostanze. Il primo genocidio a cui pensiamo, a questo proposito, è la Shoah, in cui vennero massacrati crudelmente milioni di ebrei, zingari, oppositori politici, disabili e omosessuali, infatti ne sentiamo parlare spesso, ma come questo, molti altri popoli e minoranze furono massacrati. Basti pensare a tutti i massacri compiuti dalle popolazioni europee a danno dei nativi d’America, i quali ad oggi sono quasi del tutto scomparsi. Degno di nota è anche il genocidio degli Armeni che avvenne tra il 1915 e il 1916, causando 1,5 milioni di morti. Le discriminazioni verso la “diversità” ci sono sempre state e continuano ancora oggi e si verificano quotidianamente nelle nostre vite: per motivi politici, etnici, religiosi sono centinaia i pregiudizi che mi vengono in mente e che sono molto comuni anche nella nostra società, la stessa che ci piace ritenere equa  e liberale, nascondendoci in realtà che la strada verso una società perfetta e senza disuguaglianze, dove ognuno è libero di fare e di essere ciò che vuole, è una meta ancora lontana e, sebbene ci siano senza dubbio dei miglioramenti con certi contesti del passato, continuano ad esserci ingiustizie e atteggiamenti del tutto errati verso chi reputiamo “diverso”.

C. Trigila 3 A