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“Vi racconto le mie strade”- incontro formativo con ex studenti del Mattioli

Nella mattina del 28 marzo, le classi del triennio hanno partecipato ad un evento formativo di orientamento in cui hanno avuto il piacere di conoscere le storie di quattro ex allievi del Polo Liceale Mattioli: Chiara Di Falco, Michela Cirulli, Massimo Russi e Andrea Di Petta.

In un’ora l’intervista, condotta da tre studentesse partecipanti alla redazione scolastica Mattioli’s Chronicles, Sharon Rubbi, Alessandra Masciantonio e Arianna Roberti, è riuscita a far riaffiorare i pensieri e i ricordi più belli che gli ospiti hanno dei cinque anni di superiori passati in questa scuola, e le lezioni di vita che hanno voluto condividere con noi.

La prima domanda è stata relativa all’esperienza vissuta nel nostro stesso liceo: Chiara e Michela hanno parlato della scelta di intraprendere proprio questo percorso di studi e delle straordinarie capacità che ha lasciato loro, sia su una mente di base ‘umanistica’ che ‘scientifica’. Chiara ha sottolineato come la completezza del piano di studi sia risultata fondamentale per la cultura personale e per la capacità di dare il 100%, essendosi dovuta impegnare anche in materie per cui era meno portata.

Entrambe hanno ricordato piacevolmente il rapporto con compagni e professori; Massimo, invece, ha illustrato come trentotto anni fa, quando frequentava il Mattioli, ci fosse ancora un ‘muro’ tra studenti e professori, che fortunatamente, dice, oggi non c’è più, e ci invita ad sfruttare al meglio questa grande possibilità che è preziosissima per la nostra crescita.

Andrea ha raccontato della sua prova di maturità, affrontata con la tranquillità di un gioco grazie alla presenza di amici straordinari, evidenziando che ciò che conta alla fine dei cinque anni è chi siamo diventati e se abbiamo vissuto questa esperienza appieno, non solo i voti che abbiamo preso.

La parola rimane a lui che, per rispondere alla domanda successiva, relativa al percorso post diploma, ci spiega di essere arrivato a fare ciò che fa ponendosi domande diverse dal solito: non tanto ‘cosa voglio fare?’ piuttosto ‘che orari voglio avere? che stile di vita voglio seguire?’.

Massimo ha raccontato la nascita di un interesse per l’aeronautica maturato a seguito di un incontro orientativo svolto proprio a scuola, in cui erano stati presentati i programmi accademici. Poi l’abbandono del progetto in un primo momento, e di nuovo il ritorno ad esso.

Michela ha descritto l’impatto che la partecipazione della sua famiglia a una casa-famiglia ha avuto sulla sua carriera e che l’ha portata a ‘virare’ il suo percorso in economia in un master in Tutela e Protezione dei diritti dei minori, fino a diventare divulgatrice ed educatrice nelle comunità. ‘Non c’è un momento preciso in cui qualcuno verrà a dirvi cosa volete essere,- ha spiegato- ma vivendo tante esperienze arriverete poi a scegliere una strada’.

Anche Chiara ci ha suggerito di ascoltarsi, di non domandarsi solo ‘che università intraprendere’ ma ‘chi voglio essere? chi voglio diventare?’; al secondo anno di Psicologia, facoltà intrapresa a seguito dell’esperienza di un rapporto difficile col cibo, non sa come andrà ma sa che è un obiettivo che sente suo e adatto al suo percorso di vita. 

Gli ospiti hanno poi lasciato un consiglio, un messaggio agli studenti che ora ‘siedono ai loro stessi banchi di scuola’: Chiara ha ribadito l’importanza di un piano di studi completo, perché dedicarsi anche a materie che ci mettono a dura prova prepara il terreno per affrontare le difficoltà della vita e ci ha invitato a vivere con serenità l’esame di stato e ad essere grati delle relazione che la scuola permette di intraprendere.

Michela ci ha ricordato che le superiori non sono un conto alla rovescia per il mondo degli adulti, ma un percorso di crescita e di conoscenza e che bisogna sempre ‘ascoltarsi’, per capire le proprie necessità, le proprie possibilità e quello che vogliamo diventare. ‘Immaginatevi di affacciarvi ad una finestra, di trovare un panorama completamente nuovo e osservate tutto, siate golosi, siate golosi di vivere, di imparare, di crescere. Vivete, scegliete e ascoltatevi tanto.’

Massimo ha fatto del suo lavoro un’importante lezione di vita: ‘in accademia si insegna ad essere umili, perseveranti, a saper ascoltare gli altri, doni che non tutti hanno ma sui quali è necessario lavorare anche per la vita di tutti i giorni’ e ci ha suggerito di essere sempre curiosi, di ‘prendere da tutti tutto quello che vi possono insegnare’.

Infine, Andrea ha riproposto la sua meravigliosa esperienza alla maturità come consiglio per non portarci dietro tanta ansia e preoccupazione, all’esame così come nella vita, ma di essere tranquilli, sicuri e sempre motivati.  ‘A darvi forza nei momenti difficili sarà il vostro ‘perché’, ‘perché lo voglio fare, perché lo sto facendo?’. 

Quattro storie ‘normali’, nel senso più positivo del termine, senza particolari carriere di successo o vite straordinarie, per dimostrarci due cose: che la vita è piena di imprevisti, di fallimenti e rivincite e dobbiamo essere pronti ad affrontare questi ‘cambiamenti di rotta’ e che si può essere perfettamente realizzati anche nell’intraprendere una strada che non avevamo mai considerato, o che gli altri non approvano.

Arianna Roberti

Sharon Rubbi