Angelo o demone?!

Gli Angeli hanno invaso la terra,
la stirpe di Adamo
ha scritto la sua fine
con le stesse mani che ora tentano
invano
di trattenere il fluido respiro della vita.
In un tempo che sembrava eternamente congelato,
eredi di un mondo
ora allagato dalla vostra stessa colpa,
cechi in un labirinto di specchi,
fuggevoli dai vostri stessi passi
riflettete la leggerezza del vostro languido vuoto
in una pozzanghera di sangue,
dove non c’è più vita,
né mondo,
solo una distesa degli abissi uccisi.
Qui,
solo gli uomini soffrivano,
non le onde di sangue che si infrangevano
nel freddo e buio spazio sopra le colonne d’ossa.
Io ero qui,
ad assistere alla violenta e silenziosa fine
“Quale sarà la prossima stirpe?
Riscatterà l’esistenza della razza vile,
o è questo il suo ultimo mandato?
Giustiziare l’anima corruttibile,
ora svuotata cade con un guizzo sordo.
Nell’assenza di dolore
un sottile graffio iniziò a bruciarmi la mano:
una conchiglia ingoiata da quel mare rosso
aveva definito i confini del mio corpo.
Con gli occhi che sentivo di avere,
alzai lo sguardo
da un tempo che sembrava per sempre chino
e in quello che doveva essere il cielo
si riversò in un altro occhio,
possente e impassibile
difronte l’apocalisse:
rifletteva il globo del dolore dell’iride;
l’immagine ferma iniziò a creparsi
e come un uovo i frammenti del vecchio mondo
diedero spazio ad una nuova vita dall’interno.
Un angelo apre degli orizzonti sconfinati
dentro la mia anima.
Il dolore che definiva la vita dell’uomo dava ragione alla sua esistenza,
e l’angelo, anche io se io ero un demone,
mi permise di fare un respiro ancora.

Maria Sofia Spadaro IV Liceo “G. Carducci” – Comiso (RG)