Grace Murray Hopper la pioniera dell’informatica

Grace Murray Hopper è una delle più importanti informatiche e scienziate della computer science del XX secolo. Nata nel 1906 e deceduta nel 1992, è stata una pioniera nel campo della programmazione informatica. 

 

Piccolina, minuta, a fatica superava i 45 chilogrammi di peso. Eppure poche donne come lei sono state capaci di influenzare in maniera così determinante la storia della programmazione. Grazie alla sua curiosità e alla sua capacità deduttiva e analitica, è passata alla storia come una delle figure più eminenti dell’informatica, la prima ad aver pensato e realizzato un linguaggio di programmazione indipendente dalla macchina -il COBOL– e ad aver inventato il metodo del debungging, cioè l’eliminazione dei bug informatici attraverso analisi periodiche e continue del codice sorgente del programma.

Tra i suoi molteplici contributi all’informatica c’è anche lo sviluppo del primo “compiler” (un programma che traduce il linguaggio di programmazione in codice macchina), il quale ha aperto la strada per la programmazione ad alto livello e ha reso la scrittura di software più accessibile. Ha lavorato su alcuni dei primi computer del mondo come l’Harvard Mark I e Univac I.

Icona per le donne nel campo della scienza e della tecnologia, ha dimostrando che le donne possono avere successo in un settore storicamente dominato dagli uomini. 

Lo scoppio della seconda guerra mondiale è determinante per la sua vita professionale. Nel 1943 si arruola volontaria nella Marina (una delle prime donne ad essere ammiraglio nella Marina degli Stati Uniti) e viene integrata nel gruppo che lavorava allo sviluppo dei programmi per il computer “Mark I”, uno tra i primi calcolatori elettromeccanici della storia. Il suo contributo è fondamentale nella stesura del programma che consente alla Marina statunitense di decifrare parte dei codici di criptazione utilizzati dalle forze dell’Asse nelle loro comunicazioni.

Non poche furono le difficoltà di Grace nell’affrontare un ambiente fortemente gerarchico, in cui gli uomini erano delusi nel ritrovarsi una donna come collega. Tuttavia, grazie alla sua acuta intelligenza, Grace in breve divenne popolarissima, dimostrò la sua originalità e non mancò mai di partecipare con grande ironia alle occasioni di aggregazione tra colleghi.

Dopo la guerra, nel 1949, entra nella Eckert-Mauchly Computer Corporation di Philadelphia. Qui, Grace lavora come capo programmatore all’UNIVAC I (Universal Automatic Computer) e nel 1952 sviluppa con il suo team il primo “compilatore” per computer, per tradurre il codice matematico in codice binario leggibile dalla macchina. In seguito, la squadra guidata dalla Hopper sviluppa Flow-Matic, il primo linguaggio di programmazione con comandi simili alla lingua inglese. Questo, diversamente da precedenti linguaggi informatici come il FORTRAN, che si serviva di simboli matematici, usava parole “normali”.

Grace si concentra molto sullo sviluppo di linguaggi più intuitivi, che sarebbero stati più facilmente comprensibili e utilizzabili anche dalle persone comuni e non solo dagli scienziati.

Oltre a essere una brillante matematica e scienziata informatica, resta per tutta la sua vita anche un’eccezionale divulgatrice, grande insegnante e comunicatrice formidabile. Frequenta attivamente il mondo accademico e vi tiene lezioni fino alla fine degli anni Settanta, mentre al di fuori delle università è promotrice e relatrice di innumerevoli conferenze e workshop finalizzati alla divulgazione della programmazione e all’ampliamento della community degli sviluppatori software.

Muore il primo gennaio del 1992.

Nel 2016, riceve postuma la “Presidential Medal of Freedom”, la massima onorificenza civile degli Stati Uniti, in riconoscimento dei suoi straordinari contributi all’informatica. 

Molte istituzioni accademiche e organizzazioni nel settore dell’informatica portano il suo nome in suo onore. Ha aperto la strada per molte altre donne che sono seguite nella sua carriera. Per il suo impatto duraturo nel campo dell’informatica e per il suo ruolo come pioniera nel settore, la Hopper continua ad essere celebrata come una delle menti più brillanti e innovative del suo tempo.

Sara Di Rocco