LONTANI MA VICINI – LA NOSTRA QUARANTENA

IL MALESSERE, LE DIFFICOLTÀ

Da quando è iniziata la quarantena a causa del coronavirus è come se la mia vita si fosse bloccata. Prima che iniziasse l’epidemia trovavo la mia quotidianità noiosa e stressante perché mi sentivo chiusa in un circolo infinito: svegliarmi, prepararmi, andare a scuola, tornare a casa, mangiare, fare i compiti, lavarmi e andare a letto; mi sentivo in trappola. Ora però anche quelle cose che prima consideravo di routine sono diventate qualcosa di cui sentire la mancanza. (S.D.D.)

La libertà limitata è una delle cose più pesanti che si possa chiedere a un popolo libero […] a casa passo le mie giornate cercando di non annoiarmi ma la cosa è davvero difficile. (A.M.)

Durante la quarantena, ho adottato uno stile di vita sedentario e sregolato. Durante la settimana mi sveglio, ogni volta, quindici minuti prima di partecipare alle lezioni online, non prendo più i mezzi di trasporto. Non mi vesto più e la maggior parte delle volte resto in pigiama, tranne che per le interrogazioni. Non mi siedo più su un banco a scuola, ma sulla scrivania di camera mia. Non c’è più un’interazione diretta e faccia a faccia tra docenti e studenti, ora mi ritrovo da sola con uno schermo. (A.S.)

Molte persone si sentono oppresse nelle loro case, dato che tutto quanto è cambiato nelle loro vite e non possono fare le cose che facevano abitualmente, si annoiano più facilmente, si sentono rinchiuse e non possono comunicare con amici o parenti. (V.T.)

A me la scuola manca, non avere con me i miei compagni che qualche volta mi strappano un sorriso nelle lezioni e non poter parlare con loro fa la differenza. La mia vita è davvero cambiata, ho bisogno di tutte quelle cose che facevo prima a cui non davo importanza, ho bisogno di riavere un contatto umano con delle persone che non siano i miei genitori o mio fratello, ho bisogno anche di ritornare a scuola (non l’avrei mai pensato di dire) dove riesco a seguire meglio una lezione, ho bisogno di andare a feste e divertirmi, ho bisogno di muovermi liberalmente. (V.B.)

Stare in quarantena è diventata una vera tortura, c’è chi continua a vivere nel disinteresse di ciò che sta accadendo, e chi ha imparato a sperimentare la noia. (S.A.)

Mi mancano molto i miei amici, non pensavo di poterlo dire ma è così, mi manca la mia vita normale senza tutte queste restrizioni che mi stanno chiudendo mentalmente, sto odiando sempre di più stare nei social, cosa che prima invece amavo. (J.H.)

Mi manca molto la mia vita, infatti questo non lo considero vivere perché, come dice Lee Masters nella poesia George Gray, «una vita senza esperienze non è una vita vissuta» e io in questo momento mi sento come se il tempo passasse ma tutto il mio mondo restasse fermo. (S.D.D.)

AIUTI, CONSIGLI, RESISTERE

Io combatto questo periodo di buio totale, organizzando al meglio la mia giornata: la mattina mi alzo e cerco di ricreare tra le mura della mia cameretta un ambiente che assomigli sempre più a quello che abbiamo a scuola, faccio le videolezioni e poi vado a riunirmi con la mia famiglia. (M.E.)

Anche se siamo in quarantena bisogna mantenere la propria routine […] Durante la giornata faccio molte cose: la mattina faccio le videolezioni, dopo pranzo faccio i compiti, nel tardo pomeriggio faccio un po’ di ginnastica e verso sera esco un po’ in giardino oppure faccio delle camminate davanti a casa mia. Insomma cerco di stare ferma il meno possibile. (A.Cr.)

Naturalmente lo studio occupa buona parte delle mie giornate poiché, oltre alle lezioni online, i professori ci danno compiti e ci dobbiamo preparare per le interrogazioni che non cessano neanche durante la pandemia. (A.Ce.)

Il modo migliore per trascorrere al meglio questa quarantena? Innanzitutto, dimenticarsi di essere obbligati a stare chiusi in casa per colpa di questo virus e smettere di lamentarsi tenendo sempre a mente che mentre noi, in ottima salute, dobbiamo rimanere nelle nostre abitazioni, molte altre persone in questo momento lottano tra la vita e la morte; è il primo passo per trascorrere l’isolamento in modo sereno. (A.G.)

Considero la quarantena come una bolla di cristallo che isola la gente; un suo vantaggio, a mio parere, è che, per la prima volta, le persone hanno la possibilità di prendersi cura di loro stesse, di capire il loro “io interiore”, di scoprire cosa piace e cosa non piace loro, e quindi trovare tempo solo per sé. (C.B.S.)

L’importante è non trascurare sé stessi, non essere pessimisti, fare cose che piacciono, essere produttivi e non scoraggiarsi, essere speranzosi perché tutto questo si sistemerà un giorno. (V.T.)

Cerchiamo di non demoralizzarci e di non essere tristi, perché dobbiamo ricordarci che questa è una situazione passeggera e che tutto finirà velocemente se seguiremo le norme di sicurezza stabilite; per evitare stati d’animo negativi consiglierei di sfogarsi parlando con amici o parenti, in videochiamate, del problema che ci affligge. (N.A.)

Quante volte ci siamo detti “vorrei leggere ma non ho tempo”? Quante volte avremmo voluto giocare più tempo ai videogiochi oppure guardarci intere serie tv? Finalmente abbiamo l’occasione per dedicarci a queste attività che nella nostra quotidianità trascuriamo. (T.B.)

RIFLESSIONI, SPERANZE, INSEGNAMENTI

Di questa quarantena ho trovato anche aspetti positivi, il più importante è stato quello di poter restare tutti insieme in famiglia. Molte volte nella vita di prima i miei genitori erano a lavoro, io a scuola e quando rientravo non stavo più di tanto con loro. Mi riposavo o stavo in camera mia, finito di studiare andavo ad allenamento, mio papà partecipava a riunioni ed era molto spesso fuori casa. Sentivo la mancanza di tranquillità e la famiglia stava insieme per un tempo limitato. Quindi ringrazio questa quarantena per aver riunito tutte le famiglie, compresa la mia. (A.Co.)

La quarantena mi ha anche aiutata a capire quanto sono fortunata. Ho la mia famiglia, degli amici e tutto quello di cui ho bisogno per essere felice e affrontare questo momento difficile e sono sicura che appena finirà tutto questo apprezzeremo le cose che prima consideravamo banali o scontate: un abbraccio, la vita scolastica o lavorativa, vedere i nostri nonni. Usciremo finalmente ogni giorno a fare lunghissime passeggiate finché non ci stancheremo. (E.H.)

Non credevo fosse possibile per me desiderare così tanto tornare sui banchi di scuola.[…] Malgrado rispetto al passato ci siano mille modi per comunicare e per vedersi anche a distanza, per me non vale molto la regola lontani ma vicini. Lo strumento di Skype o le videochiamate non potranno mai rimpiazzare il calore di un abbraccio. (A.M.)

Il confinamento mi ha aiutato ad apprezzare di più quella routine che tanto odiavo in certi momenti. Mi manca la libertà di uscire […] era bello andare fuori almeno una volta a settimana con i miei amici, andare ad allenarmi e giocare ogni domenica, sentire l’emozione delle partite e divertirmi in campo. (F.I.)

Personalmente ritengo che la quarantena ci abbia fatto un po’ capire quanto siamo fortunati a usufruire della possibilità di poter uscire di casa ogni giorno, l’importanza di attività che prima consideravamo noiose. (G.D.M.)

Le persone che ancora al giorno d’oggi non capiscono la gravità della situazione non hanno imparato che in una società si va avanti assieme e che per far funzionare il sistema si devono rispettare le norme che ci vengono imposte da persone competenti; se ci mettessimo a fare tutti quello che vogliamo, la parte più debole della popolazione morirebbe. Questa non è una situazione in cui bisogna essere egoisti, certo si deve pensare alla propria salute, ma soprattutto si deve stare attenti a quella delle altre persone. (D.C.)

Quando saremo tornati alla normalità non dovremo perdere il senso di responsabilità che ci siamo assunti durante il periodo di isolamento. (A.A.J.)

Sembra di essere in un film. È talmente irreale ed incerto quello che stiamo vivendo che non è facile mantenere la serenità. Ci sono anche gli psicologi che si sono messi a disposizione telefonicamente per aiutare le persone più fragili come le persone anziane, oppure quelle che hanno perso il lavoro in conseguenza della crisi economica. Ci vorrà del tempo, ma torneremo alla nostra vita e alle nostre passioni, apprezzando di più tutto quello che prima ci sembrava banale. (R.M.)

Chi non ha saputo inizialmente cogliere seriamente il problema siamo stati noi giovani che ci lamentavamo poiché non avevamo più la nostra libertà senza ricordarci che alla stessa età ai nostri nonni è stato chiesto di andare in guerra mentre a noi di stare seduti sul divano di casa. Col tempo però tutti abbiamo saputo adattarci a queste decisioni e, anche rimanendo a casa, ognuno di noi ha trovato il modo di riempire le proprie giornate: uno di questi è sicuramente passare più tempo con la propria famiglia con cui, magari, normalmente stavamo assieme solo durante la cena poiché ogni componente del nucleo famigliare aveva i suoi impegni, chi di lavoro, chi scolastici, chi sportivi. […] Come ultimo punto vorrei riportare una mia riflessione che però penso sia quella di tutti noi: i momenti che stiamo vivendo ci fanno pensare e ci fanno capire l’importanza delle persone che abbiamo attorno, ma anche di quelle azioni quotidiane che molto spesso odiamo o facciamo perché costretti ma di cui ora sentiamo la mancanza. Sicuramente dopo questa quarantena ognuno di noi saprà apprezzare quello che ha lamentandosi di meno perché il ricordo di questo terribile periodo rimarrà con noi per sempre. (M.B.)

Classe 2D