“Non una di meno”, una manifestazione invisibile

ROMA – Più di 200mila persone hanno sfilato a Roma, il 26 novembre scorso, in una grande e pacifica manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata dal movimento “Non una di meno” che raccoglie l’adesione di varie associazioni, tra cui i centri antiviolenza, l’Unione delle donne in Italia e l’Associazione Iodecido. Il corteo ha sfilato da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni e ha visto la partecipazione di donne e uomini di tre generazioni.

Le principali questioni denunciate dalla manifestazione sono state le violenze sessuali e fisiche alle donne, i soprusi e le discriminazioni di ogni tipo, ma anche la disuguaglianza economica e sociale, il taglio dei fondi ai consultori e ai centri antiviolenza e il malfunzionamento della legge sull’interruzione di gravidanza.

La mobilitazione è continuata domenica 27 novembre all’università Sapienza di Roma dove si sono costituiti dei gruppi di lavoro su vari temi: piano legislativo e giuridico; lavoro e welfare; educazione alle differenze, all’affettività e alla sessualità; femminismo migrante; sessismo nei movimenti, sessismo nei mezzi d’informazione; diritto alla salute sessuale e riproduttiva; percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

I tavoli e l’assemblea plenaria conclusiva hanno infine accolto l’appello lanciato dalle donne argentine del movimento “Ni una menos” (da cui il movimento italiano ha preso il nome), alla costruzione di uno sciopero globale delle donne per il prossimo 8 marzo, appello che ha già raccolto l’adesione di oltre 22 Paesi. Nell’intento dello sciopero c’è quello di sperimentare forme di blocco della produzione e riproduzione sociale e quello di riaffermare la forza delle donne a partire dalla loro sottrazione. Una giornata senza di loro con lo slogan “Se le nostre vite non valgono, allora non produciamo”.

Rispetto al successo delle due giornate di mobilitazione contro la violenza di genere, le organizzatrici hanno denunciato una scarsissima copertura mediatica dell’iniziativa, notando che soprattutto i canali televisivi hanno praticamente ignorato la manifestazione di sabato 26 novembre, parlandone poco e male, preferendo dare eco alle manifestazioni che riguardavano il referendum costituzionale.

Sul sito nonunadimeno.wordpress.com si trova un comunicato sull’argomento che finisce con queste parole: “Volete un’altra manifestazione, più grande? Noi abbiamo le ragioni urgenti, l’energia e la rabbia per farla”.

Di Morgana Assogna