BEGATO, NON PIÙ DIMENTICATA

Begato, un quartiere in periferia, sta per rinascere: “Stiamo facendo qualcosa che entrerà nella storia di Genova”, ha affermato fieramente il Sindaco Marco Bucci

Il 22 maggio 2020 si sono aperti ufficialmente i lavori per demolire la Diga di Begato, un complesso di edilizia popolare costruito sulla collina nella periferia di Genova,  e sostituirne i palazzi ormai obsoleti e trasandati.  Non verrà usato alcun tipo di esplosivo, ma solo mezzi meccanici, sia per abbattere la Diga, sia per ristrutturare le palazzine.

Per l’abbattimento  ci vorranno circa 5,5 milioni di euro, mentre per la “Rigenerazione” del quartiere la Regione Liguria verserà 7,5 milioni di euro.

Sono 374 le famiglie sfollate (650 inquilini) che sono state trasferite per sostituire ben 50 palazzi costruiti circa negli anni Ottanta con abitazioni in cui la vivibilità è possibile. 

Nel giugno 2020 sono iniziati i lavori per abbattere la Diga bianca e la Diga rossa, ma la vera e propria demolizione avverrà a partire dal mese di marzo 2021.

Questo progetto è chiamato “Restart Begato” e, oltre alle decisioni del Comune citate qui sopra, prevede anche la creazione di luoghi per la vivibilità, come centri ludico-ricreativi, una pista di pattinaggio e un campo da calcetto.

Abbiamo provato ad intervistare alcune persone e, nonostante molti si siano rifiutati di rispondere, siamo riusciti a ricavarne alcune opinioni generali. 

Tra gli intervistati  il 28,8% (3/13) crede che sia un’operazione superflua e che se ne potrebbe fare a meno, dato che lo considerano uno spreco di soldi e tempo; il 45,6% (6/13)  invece pensa che sia un’iniziativa buona e molto utile per lo sviluppo, il progresso e la vivibilità, anche dal punto di vista sociale, del quartiere di Begato; infine il 30,4% (4/13) non ci ha risposto per disinformazione o per scarsa volontà di collaborare. 

Andrea Gandini e Davide Sciara