Gerascofobia: la paura di invecchiare

Una delle paure che affligge la maggior parte della popolazione è la gerascofobia ovvero il timore del tempo che fugge. Nonostante la vita media si sia allungata molto, rispetto al secolo scorso, la vista di un capello bianco o di una ruga sul viso spaventa ancora molte persone. L’aspetto che, sicuramente, incute più timore è il non essere più “apprezzato” dal proprio partner: la vecchiaia, infatti, provoca l’invecchiamento del corpo, secondo la credenza comune, svilendo  l’ ερος ( l’amore erotico). Le persone affette da gerascofobia affrontano tale timore con la negazione: “Se lo evito il problema non esiste”, è questo il motto di coloro che non affrontano questa paura. Tramite  interventi chirurgici ed utilizzando vestiti, considerati dalla società, giovanili, il peso degli anni si alleggerisce. Questo metodo giova sicuramente al singolo, poiché cambia in meglio la percezione che ha di se stesso, ma grava invece sulla società: infatti, spesso le persone anziane, negando il loro invecchiamento,  non lasciano spazio ai giovani (soprattutto in ambito lavorativo). Da secoli, in ambito letterario, si affronta il tema della paura della vecchiaia; un celebre poeta dell’antica Grecia, Mimnermo, ha scritto vari componimenti in cui parla della giovinezza come un dono; i più famosi sono: il breve sogno della giovinezza” e “come le foglie”. In questi due frammenti, il poeta condanna la vecchiaia che determina la distruzione dell’ερος e paragona, invece, la giovinezza ad un sogno, tanto bella quanto breve(frammento 1), e alle foglie che hanno “vita breve “(frammento 2).  La gerascofobia, nonostante esista da sempre, non ha mai trovato cura; l’unico modo per far sì che non gravi troppo sulle nostre vite è accettarla e ricordare che ogni età presenta aspetti positivi e nuove occasioni da cogliere.

Camilla Patscot

3A Liceo classico Cambridge G.B. Vico Napoli