V per Vendetta, contro accondiscendenza e sottomissione

In un futuro distopico e non troppo lontano il Regno Unito, dopo un lungo periodo di guerriglie, scontri civili e disastri ambientali e industriali, è stato preso in mano dal partito Fuoco Norreno, un partito di estrema destra, e dall’Alto Cancelliere Adam Sutler, che al fine di governare l’Inghilterra attuano una politica repressiva, basata sulla paura, la fedeltà e su un rigido pugno di ferro. In questo contesto, un terrorista mascherato di nome V, in ricorrenza del 5 novembre, data della congiura delle polveri, fa detonare delle cariche di esplosivo piazzate nell’Old Bailey. Poco prima di questo evento, il terrorista salva da uno stupro una ragazza di nome Evey Hammond e la fa assistere all’evento, facendo sì che le loro vite si leghino in maniera indissolubile per sempre.

Il film, tratto dalla grapich novel originale di Alan Moore, è un’opera complessa, pieni di simbolismi e quesiti, che la portano a essere intricata e oscura, ma allo stesso tempo affascinante. Questo stesso fascino magnetico dell’opera porta lo spettatore a porsi riflessioni che almeno una volta nella vita è impossibile non farsi. Il fine giustifica sempre il mezzo? La legge e la giustizia sono sempre giuste?  Ci si può ribellare e se si, fino a che punto ci si può spingere? Quando si può dire di essere davvero liberi e sicuri? In un mondo contro-utopico, marcio e allo sbando come quello della pellicola le certezze crollano, le speranze a cui attaccarsi diventano sempre meno e il pubblico e i personaggi arrivano a interrogarsi su quelle convinzioni, che ora non appaiono più sicure come lo erano prima.

Il lungometraggio presenta anche parecchi cenni  e riferimenti, in particolare di tipo storico, che danno luogo a considerazioni di vario genere sia sul passato sia sul presente. Lampante è l’esempio del partito Fuoco Norreno. Questo oltre a rimandare inevitabilmente al partito nazista, dal momento che la bandiera riprende gli stessi colori di quella dei tedeschi, che i metodi violenti e brutali usati sono i medesimi e che la figura di Adam Sutler richiama quella di Hitler, ricorda anche i partiti nazionalisti affermatisi negli ultimi anni.

I fratelli Wachowski, sceneggiatori e produttori del film, e già celebri per Matrix, mandano un unico e grande messaggio agli spettatori: il senso critico va risvegliato e va sempre tenuto all’erta. L’uomo deve sempre ragionare e usare il suo senso critico, al fine di non spegnere mai la ragione e non farsi mai manipolare. Questo pensiero viene rafforzato e reso ancora più chiaro grazie all’ambiente circostante e ai personaggi che lo popolano. Difatti gli abitanti di Londra e dell’Inghilterra hanno rinunciato alla loro libertà, in cambio della protezione e sicurezza promessa dall’Alto Cancelliere, senza rendersi però conto delle menzogne e delle bugie dette  e in realtà portate avanti  dal dittatore. I due produttori mandano però anche un messaggio positivo, mostrando come sia possibile risvegliarsi da questo “sonno della ragione”, come succede anche agli abitanti anglosassoni successivamente all’intervento del terrorista V. Non sorprende che un messaggio del genere provenga proprio da un’opera tratta da un grapich novel di Alan Moore, che nelle sue opere ha sempre dimostrato di affrontare e battersi per questi temi. Inoltre a rendere ancora più esplicito questo messaggio ci pensa addirittura  il film stesso con un discorso fatto da V: “E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole…non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato”. Insomma come sempre sia i fratelli Wachowski sia Alan Moore mostrano un mondo crudele e pieno di persone disposte a far di tutto, ma che comunque alla fine vede una luce in fondo al tunnel, che è quello a cui l’intera umanità dovrebbe puntare.

 

Di PANCOTTI NICOLA

 

 

 

Fonte immagine https://gogomagazine.it/cinema/v-per-vendetta-curiosita-36471/