Una vita da mediano

di Dennis Tucci, 3G

Una vita da mediano, cantava Ligabue. Una vita in mezzo al campo a lottare insieme ai nostri compagni, ai tifosi, a chi ci ha sempre sostenuto per un solo obiettivo: vincere.

L’ambiente sportivo favorisce la crescita personale, crea una mentalità vincente che non ci farà mai abbattere nei momenti bui e che ci aiuterà a rialzarci.

Lo sport è sfogo, integrazione, aiuto, passione, voglia di rivalsa. Lo sport è vita.

Sfogo perché si può scaricare la rabbia dei fallimenti e trasformarla in un successo personale, integrazione perché fin da bambini ci insegna che in una squadra l’unica vera importanza è metterci il cuore, di qualunque “razza” esso sia, aiuto perché ci dà voglia di riscatto, passione perché è amore.

Tutto ciò che può sembrar banale agli occhi altrui, per altri può essere un momento indelebile nella propria vita, ad esempio la vittoria della propria squadra del cuore.

Dopo anni fallimentari, in cui si impara a convivere con il baratro, dopo la tragedia di Kobe Bryant e della figlia, nell’ottobre 2020 i Los Angeles Lakers si laurearono campioni NBA per la diciassettesima volta nella loro storia, e le strade della metropoli californiana si riempirono di sorrisi, lacrime di gioia, alcune di tristezza, dedicando tutto ciò al loro idolo più grande.

La verità è che un mondo senza sport non può esistere, perché altrimenti ci sentiremmo persi.