Il Fedro di Platone

Il problema del Fedro è capire in che modo l’anima umana possa raggiungere la bellezza suprema.

Platone in quest’opera distingue nell’anima tre parti:

  1. la parte razionale grazie alla quale l’essere umano ragione e domina gli impulsi del corpo infatti si trova nel cervello
  2. la parte desiderante è il principio di tutti gli impulsi e si trova nel ventre
  3. la parte irascibile che da sostegno alla parte razionale lottando per ciò che la ragione ritiene buono e giusto e si trova nel petto

Questa divisione dell’anima in tre parti viene chiarita da Platone nel “mito del carro alato” nel quale l’anima è paragonata a una biga alata guidata da Auriga e trainata da due cavalli dei quali uno è ubbidiente e uno e uno irrequieto. 

L’auriga corrisponde alla razionalità dell’anima, Il cavallo ubbidiente alla parte coraggiosa e il cavallo irascibile corrisponde alla parte irrazionale e agli impulsi del corpo.

L’opera dell’auriga è difficile in quanto cerca di condurre il carro verso la regione sopra celeste ovvero la sede dell’essere autentico. In questa regione si trova la vera “sostanza” che è l’insieme di tutte le idee. 

L’anima però può contemplarla per poco poiché il cavallo irascibile la trascina verso il basso; pertanto ogni anima contempla la sostanza dell’essere di più o di meno.

L’anima che ha visto di più renderà più vitale il corpo che si consacrerà al culto della sapienza e dell’amore; invece le anime che hanno visto di meno si concentreranno in uomini che andranno alla ricerca della verità e della bellezza.

La bellezza fa da mediatrice tra l’anima caduta ed il mondo delle idee.

L’amore può rimane attaccato alla bellezza corporea ma quando viene avvertito come sentimento raggiunge la sede dell’anima.

L’eros diventa procedimento razionale, “dialettica”, la quale è nello stesso tempo ricerca dell’essere in sé e unione amorosa delle anime.

Melissa Pizzuti IIIBX