Salti nel passato

Il tempo passa, si incontrano nuovi ostacoli e in qualche modo l’uomo riesce sempre a superarli, molte volte attraverso nuove scoperte, altre semplicemente pensando in modo diverso rispetto a come è stato fatto fino a quel momento. Questa è definita evoluzione, il processo di cambiamento adattivo per l’ambiente in continua trasformazione. Ogni scoperta tecnologica ha trasformato radicalmente i fruitori e continua a farlo, ma le azioni, i pensieri e le idee rimangono sempre quelle degli uomini, cambia solo il dove e il come: prima si faceva amicizia in piazza e si scriveva sulla carta, ora si fa amicizia sui social media e si scrive al computer; ora tutto è più veloce e più semplice, prima una lettera arrivava a destinazione dopo giorni, settimane o addirittura mesi, sul Web con un click possiamo raggiungere tutto il mondo immediatamente. La civiltà digitale è la stessa civiltà che incontriamo fuori dal digitale, online ci accorgiamo più facilmente di chi dice sciocchezze e crede a stupidaggini, semplicemente perché gli algoritmi che gestiscono queste piattaforme fanno in modo che tutti abbiamo lo stesso spazio; mentre per strada, a meno che non ti metti ad urlare nessuno noterà il tuo commento, per questo crediamo che su Internet si trovano solo persone che non sanno quello che scrivono.

Non possiamo, di certo, rimanere ancorati nel tempo e ignorare gli ostacoli per non utilizzare le nuove tecnologie, e “sprecare” tempo per trovare una risposta in un libro o in un’enciclopedia cartacea, aumentando quindi il tempo di attesa per una nuova idea, una nuova scoperta che ci può aiutare a superare una barriera; non possiamo nemmeno essere incollati agli strumenti digitali e andare in confusione quando non abbiamo la disponibilità di utilizzarli, sviluppando una dipendenza da Internet. La soluzione è la via di mezzo: rimanere al passo con le nuove tecnologie, utilizzandone quando si ha bisogno di avere una risposta immediata, e allo stesso tempo concedersi del tempo per fare “salti nel passato”, utilizzando qualche strumento ormai in disuso, o comunque non usato frequentemente, trovato per caso in casa, o leggere dei buoni e vecchi libri, che dall’invenzione della scrittura fino ad ora, hanno aiutato l’uomo a diffondere, sia nel tempo che nello spazio, pensieri e tradizioni, sapendo così da dove siamo partiti e che progressi abbiamo fatto per arrivare fino a qui, evitando così di cadere negli stessi errori già compiuti nel passato.

Elena Bologna classe 4A