UNA GRANDE REGINA: ELISABETTA I D’INGHILTERRA

Nei primi anni del Cinquecento il re d’Inghilterra, Enrico VIII, chiese al papa Clemente VII di annullare il matrimonio con la principessa spagnola Caterina d’Aragona. Il re dalla moglie non aveva avuto nemmeno un figlio, ma solamente una figlia: Maria (in seguito diventerà Maria la Sanguinaria). La richiesta del re era più che legittima, dato che la mancanza di un figlio erede al trono era stata sempre considerata un motivo validissimo per sciogliere il matrimonio. Il pontefice per vari motivi non concesse l’annullamento. A questa risposta Enrico VIII si maritò con Anna Bolena, la seconda moglie delle sei totali, e questo fu un segno, quello che l’Inghilterra avrebbe avuto una religione a sé: la religione anglicana. Anche dalla seconda moglie ebbe solo una figlia: Elisabetta (in seguito diventerà la grande regina Elisabetta I d’Inghilterra) e per questo la fece decapitare. Ebbe altre quattro mogli, ma solo dall’ultima ricevette un figlio: Edoardo VI.
Quando morì Enrico VIII salì al trono Edoardo VI. Fu incoronato a dieci anni e morì a quindici, era puritano e diede largo spazio alla libertà religiosa; al contrario della sua sorellastra, Maria la Sanguinaria, che era una cattolica fervente. Quest’ultima scatenò una persecuzione contro i Puritani. Ne fece processare migliaia e ne mandò al rogo qualche centinaio. Per questo motivo l’appellativo Sanguinaria fu dato alla regina. Lei si sposò con il sovrano di Spagna: Filippo II. Maria la Sanguinaria morì a quarantacinque anni lasciando il suo posto a Elisabetta I.
Elisabetta salì al trono nel 1558 a venticinque anni. I suoi primi venticinque anni di vita era stata rinchiusa nella Torre di Londra. Il popolo la acclamò come una liberatrice, ma il paese che ereditò era rovinato economicamente e militarmente. Il tema più urgente era la religione. Affermò la tolleranza verso i Puritani, ma proibì il cattolicesimo. Mandò in esilio i Puritani estremisti che pretendevano di cambiare il libro sacro. Infatti, tre anni dopo la morte della regina nel 1606, un gruppo di puritani emigrò in Olanda e nel 1620 centodue di loro salparono per l’America dove fondarono una colonia. Da sempre Elisabetta I aveva dichiarato che avrebbe rispettato il Parlamento. Quest’ultimo era formato da due camere: la Camera dei Comuni e la Camera dei Lord. I rappresentanti si eguagliavano. Poi arrivò Elisabetta I e fece aumentare i rappresentanti dei Comuni perché erano loro che lavoravano, pagavano le tasse e portavano avanti il paese.
Elisabetta I si concentrò anche sulla politica estera e su come battere l’avversario più temibile: la Spagna. Allora la regina, furba, chiese aiuto ai corsari, pirati che lavoravano sotto i suoi ordini . Il più importante fu Francis Drake, nominato in seguito “sir” (cavaliere) dalla regina.
Mentre i corsari riempivano le casse dello Stato, Elisabetta compì mosse intelligenti:
-costituì un ammiragliato con il compito di costruire le navi e di organizzare una flotta;
-non fece più costruire i grandi galeoni (grandi navi in grado di ospitare le truppe), ma galeoni più piccoli e facili da manovrare;
-non diede il comando delle navi a un nobile di campagna, che non era mai salito su una nave, ma ad un marinaio esperto o, bensì, ad un corsaro.
Grazie a queste innovazioni Elisabetta I fece avanzare il paese.
Quando Filippo II rimase vedovo di Maria la Sanguinaria chiese la mano di Elisabetta I. Il re voleva maritarsi con Elisabetta solamente per governare il Regno d’Inghilterra, anche se aveva un impero molto vasto. Persino le Filippine prendono il nome dal re Filippo. Elisabetta aspettò molto tempo per rispondere al re perché aspettava di far costruire la flotta per sconfiggere le navi spagnole. Filippo II continuò ad avere un atteggiamento amichevole nei confronti di Elisabetta, ma due eventi lo costrinsero a dichiarare guerra contro l’Inghilterra. Il primo fu la decapitazione di Maria Stuart, regina di Scozia e lontana cugina di Elisabetta. Era cattolica e amica stretta di Filippo. Fu cacciata dal suo regno perché il popolo pensava che avesse messo una bomba nella camera da letto di suo marito. Perciò si rifugiò da sua cugina che la tenne sotto una condizione di ospitalità e di prigionia. Dopo venti anni la fece decapitare perché pensava congiurasse contro di lei. Non fu questo l’evento principale che fece dichiarare guerra a Filippo II, ma il secondo: scoprì la vera natura dei corsari, sotto il comando di Elisabetta.
Nel 1588 Filippo II diede ordine all’Invincibile Armata di attaccare l’Inghilterra. La flotta spagnola era chiamata così perché ne facevano parte più di centotrenta galeoni. Le navi inglesi erano destinate all’annientamento. Però queste ultime non fecero avvicinare la flotta spagnola a terra e le fecero spingere a largo, precisamente sulle coste scozzesi. Qui una tempesta colpì l’Invincibile Armata e la fece dimezzare. Due settimane dopo gli inglesi seppero l’accaduto perché i resti delle navi, dei cadaveri e dei cavalli sopravvissuti fecero capire che la flotta che doveva essere annientata aveva vinto con facilità. Dopo questa vittoria gli inglesi erano padroni dei mari e nessuno li poteva più battere.
Gli anni della vittoria contro gli spagnoli furono i più belli e i più ricchi del regno di Elisabetta. Durante questo periodo fiorì uno dei più grandi letterati: William Shakespeare. La regina Elisabetta amava molto la letteratura e la poesia. Infatti, la corte proteggeva gli artisti. Elisabetta morì nel 1603; i suoi ultimi anni furono colpiti dalla morte di tutti i suoi cari,e dell’uomo che non aveva mai voluto sposare: Robert Dudley, il conte di Leicester. Elisabetta I regnò dal 1558 al 1603 e questo periodo viene ricordato come l’Età Elisabettiana. La regina ereditò un regno povero e alla sua morte aveva il regno più forte del mondo di quel periodo.
Elisabetta I morì senza eredi e, quindi, ci furono guerre da parte degli Stuart, che volevano ripristinare il cattolicesimo e eliminare il Parlamento, contro i Puritani e coloro che appoggiavano il Parlamento. Alla fine delle guerre salì al trono Guglielmo d’Orange che firmò un trattato: la Legge Fondamentale che racchiudeva l’Habeas Corpus e il Bill of Rights.
Questo è l’argomento che mi appassionato di più in tutto l’anno, grazie anche alla professoressa che spiega molto bene.
Luca De Sena II B
I.C. Alberto Sordi