Un’intervista… pedalando!

Nei giorni passati,  è venuto a trovarci in classe il signor Sandro Ruiti, papà di un nostro compagno. Essendo un giornalista professionista ed occupandosi di ciclismo da molti anni, ci ha raccontato la sua esperienza lavorativa ed altre interessanti curiosità inerenti al mondo giornalistico. Nel 1990, ha iniziato la sua carriera professionale come praticante presso “Il Corriere dello Sport”, specializzandosi nella sezione ciclistica. Lavorare in questo ambito è stato fin dall’inizio una casualità, avendo svolto questa disciplina solo a livelli amatoriali.  Il signor Ruiti ha definito i primi tempi splendidi: l’editore lo ha assunto, preferendolo ad altri candidati, per le sue competenze in campo grafico, oltre che in quello sportivo e giornalistico. Ci ha spiegato ed illustrato come si impagina un giornale, parlandoci di precise regole da rispettare e che al giorno d’oggi vengono considerate di  minor importanza poiché, come sappiamo, sta prevalendo il giornale online, rispetto a quello cartaceo.  Grande importanza ha il titolo, che invoglia a leggere il relativo articolo; le pubblicità all’interno di un giornale sono fondamentali, poiché svolgono la funzione di sponsor. Ci ha parlato inoltre delle varie rubriche che si possono trovare all’ interno (cronaca estera, nera, bianca e rosa, spettacolo e cinema, cultura, ecc..), che  caratterizzano i diversi giornali: quotidiani (sportivi e non), settimanali e mensili. Il sig. Ruiti ha avuto l’occasione di conoscere ed intervistare importanti ciclisti italiani, come Mario Cipollini, Marco Pantani e Franco Ballerini. Si è definito fortunato ad aver subito trovato lavoro, considerando l’elevata disoccupazione presente già da allora. Questo discorso, nelle menti di noi ragazzi, potrebbe far sorgere alcuni “dubbi”, riflessioni ed incertezze: e se noi in futuro, nonostante i titoli acquisiti, faticheremo a trovare lavoro, come reagiremo? Molti nostri coetanei dovrebbero iniziare a porsi queste domande più di frequente e capire che studiare seriamente può essere attualmente una delle poche vie d’uscita. Quanto conta la fortuna nelle nostre vite? Cosa riserva il destino ad ognuno di noi? Nessuno lo sa attualmente, le risposte a queste domande arriveranno con il passare degli anni e verranno influenzate anche dalle nostre scelte future. Grazie mille, Signor  Sandro, per la sua disponibilità e per averci fornito ottimi insegnamenti e spunti di riflessione!

Roberto Bizzetti, Margherita Boccia, Steaven Esquillo, Allegra Luisi, Giulia Mazzon, Tommaso Ruiti

Classe seconda A