Cronache di uno sport (s)conosciuto: l’ultimate frisbee

13 Gennaio 2018, ore 4.53, la squadra maschile italiana di ultimate frisbee under 24 compie il miracolo e riesce ad ottenere una inaspettata, ma meritatissima, medaglia d’argento ai campionati mondiali di Perth, Australia. Ma aspetta, non sai cosa sia l’ultimate frisbee?  Tranquillo, a questo possiamo porre rimedio immediatamente.

L’ultimate frisbee è una disciplina sportiva nata verso la fine degli anni ’60 nei college Americani come svago: decine di studenti si riunivano e si lanciavano reciprocamente il disco di plastica per passare il tempo tra una lezione e l’altra. Ora quel passatempo è diventato uno sport, che esiste nel nostro paese da ben 48 anni.

L’ultimate frisbee è uno sport di squadra che si gioca su un campo d’erba rettangolare (100Mx37M), suddiviso in due aeree più piccole, poste agli estremi del rettangolo (18m ad aree), chiamate aree di meta e una più grande ( 64m), ovvero l’area centrale. Su questo campo si sfidano 14 giocatori, sette per ogni squadra.

L’obiettivo delle due squadre che si sfidano è quello di avanzare, passandosi il frisbee, al fine di permettere ad un proprio compagno di ricevere un passaggio nell’area di meta avversaria con una qualsiasi parte del corpo.

Ciò potrebbe sembrare molto facile a parole, ma vi sono numerose restrizioni che rendono questo gioco molto  difficile e, allo stesso tempo, affascinante: un giocatore in attacco che riceve un passaggio non può muoversi con il frisbee in mano, ma può solo lanciarlo ad un suo compagno.

La squadra che non ha il possesso del disco viene considerata in difesa e anch’essa, come quella in attacco del resto, è soggetta a limitazioni. Essa infatti non può prendere il disco, e quindi passare in attacco, semplicemente strappandolo di mano al giocatore che lo possiede, ma solo intercettandolo in aria, facendolo cadere dentro o fuori dal campo, oppure facendo sì che un giocatore in difesa, definito in questo caso marcatore, posto di fronte al suo avversario con il disco, arrivi a contare fino a dieci ad alta voce,senza che colui che stia marcando riesca a completare il passaggio. Il tutto deve avvenire cercando  di evitare qualsiasi contatto fisico con il proprio avversario o con il proprio compagno di squadra.

Il cambio del possesso, definito “turnover”, avviene anche qualora il giocatore in attacco  tiri il disco per terra oppure lo lanci fuori dal campo di gioco.

Tralasciando i vari lanci e le varie tattiche peculiari a questo gioco, due sono le caratteristiche che rendono tale sport unico- La prima è la possibilità di giocare insieme a membri del sesso opposto.

Esistono infatti tornei e addirittura campionati in cui, seguendo particolari regole, le squadre sono composte sia da maschi sia da femmine, che combattono sul quel campo insieme al fine di divertirsi e, perché no, di vincere.

La seconda, e forse più importante, caratteristica di questa disciplina è l’auto-arbitraggio e lo spirito del gioco, ovvero il rispetto reciproco tra i giocatori.

Nell’ultimate frisbee ogni giocatore viene elevato al ruolo di arbitro, potendo così chiamare un fallo che pensa di aver subito o di aver compiuto. A seguito di ciò l’avversario coinvolto nel fallo deciderà se dare ragione o meno a colui che lo ha chiamato, contestando o meno, cercando di chiarire bene la questione, riducendo al minimo i tempi di discussione e, soprattutto, rispettando il fair play (correttezza).

Infatti, ogni qualvolta un giocatore ritenga di aver subito fallo, quest’ultimo potrà chiamarlo, discutendo in un tempo quanto più ristretto possibile con colui che l’ha commesso, al fine di giungere alla soluzione che per entrambi i giocatori rispecchi quello che sarebbe accaduto se il fallo non fosse mai stato chiamato.

Per ulteriori informazioni puoi consultare il sito della FIFD (Federazione Italiana Flyin Disc), le pagine Facebook delle squadre agonistiche, i video italiani presenti sulla piattaforma Youtube quali il video esplicativo dello youtuber Nelson Vinceslai o le partite del campionato Italiano organizzate dal Cus Bologna.

Time is running (Frase che sancisce l’inizio di una partita)

 

Di Giacomo Poli

       

 

 

Fonte immagine: https://www.facebook.com/AlligatorsMasi/