Roma e le aree archeologiche

ROMA – Il complesso archeologico di Largo di Torre Argentina (noto anche come ‘’Area sacra’’) è l’esempio più rappresentativo di arte in età repubblicana.

L’ellenismo si fonde con il classico, nasce una nuova arte dal carattere eclettico che ben si adattava al nuovo gusto decorativo attento agli effetti scenografici.

L’area sacra venne scoperta intorno  agli anni ’30, con più riprese fino agli anni settanta. Sono presenti nell’area ben quattro templi: il tempio A è riconducibile a quello di Giuturna (ninfa delle fonti); il tempio B è il più recente e l’unico dei quattro costruito su pianta circolare. Si ipotizza che corrisponda al tempio della fortuna del giorno presente. Il tempio C, il più antico dei quattro, era probabilmente dedicato a Feronia, l’antica dea italica della fertilità protettrice dei boschi ed infine il tempio D è il più grande dei quattro. Si presume fosse dedicato ai Lares Permarini.

Dietro ai templi vi è un grosso basamento che è stato identificato come la base della Curia di Pompeo ovvero il luogo dove i senatori romani si riunivano ed è reso celebre per l’uccisione di Giulio Cesare.

L’area sacra di Largo Argentina ad oggi vive una situazione ben diversa dalla potenza e magnificenza che rappresentava durante l’etá repubblicana di Roma.

La condizione del sito archeologico é la stessa che contraddistingue gli altri siti romani: uno stato di conservazione pessimo tanto da impossibilitare l’accesso ai turisti, che possono ammirare i resti dei templi solamente dall’alto, a causa dei pericoli che potrebbero correre nello scendere all’interno del sito.

Inoltre i turisti, nella maggior parte delle occasioni, sono ignari di ció che stanno osservando per l’assenza di cartelli informativi o insegne che ricordino le leggende dell’area archeologica, come ad esempio le Idi di Marzo.

Le attività dei writers (o graffitari) aumentano la situazione di disagio della zona, giá famosa per la colonia di gatti, che si aggira tra le antiche rovine, filmata da passanti a piú riprese, e per l’immondizia che spesso e volentieri non viene ritirata dagli enti specifici.

Le erbe secche e transenne sparse qua e là accrescono l’oltraggio alla rara e mistica bellezza dell’area sacra di Largo Argentina, piena di storia e suggestione di meraviglia.

I motivi del disagio sono da rintracciare sia a livello politico e di gestione in generale dei siti a Roma, ma anche a livello sociale. Difatti proprio la decadenza morale della popolazione romana é da aggiungere ai motivi del degrado, per gli atti vandalici e per lo scarso interesse verso l’arredo urbano deturpato di continuo.

Gli enti che si occupano della conservazione dei siti archeologici e della loro tutela di contro, non riescono a gestire tutto con le poche risorse che gli vengono assegnate.

Negli ultimi anni parecchie societá stanno cercando di migliorare questa situazione con parecchie attività di valorizzazione. Valentina Manieri, della sovraintendenza di Ostia antica, ha ribadito come ci sia stato un incremento delle risorse destinate alla conservazione dei siti archeologici di Roma e dintorni, e di come proprio la conservazione e la tutela siano la premessa per la successiva valorizzazione del territorio.

Proprio ad Ostia antica, oltre alla creazione di una fidelity card che garantisce l’entrata nell’intero anno solare nell’area per una modica cifra, dal 15 Luglio inizieranno attivitá ed iniziative di rievocazione storica di scene di vita quotidiana tipiche della cultura dell’antica Roma. Oltre al 15 Luglio, dove tratteranno in specifico del rapporto tra cibo e sacro, altre rievocazioni si svolgeranno il 23 Settembre ed il 14 Ottobre 2018.

L’asupicio é che queste iniziative di valorizzazione potranno coinvolgere anche altre aree archeologiche, come quella di Largo Argentina.

Ultimamente si vocifera di un progetto iniziale a cui la maison Bulgari, dopo la ristrutturazione della Scalinata di Trinitá dei Monti, sta lavorando per restituire la giusta magnificenza ed interesse all’area sacra, con principale obiettivo l’accessibilitá al sito e l’illuminazione dello stesso.

In conclusione, la popolazione romana dovrá in futuro, ma soprattutto nel presente, cambiare atteggiamento rispetto alla ricchezza della sua cittá e lottare insieme alle istituzioni contro il degrado e il rispetto della storia per evitare un inasprimento e peggioramento della situazione.

a cura del gruppo di lavoro Roma Summer School