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“Non vi odierò mai, ma non chiedetemi di essere come voi”

Alessandro Gallo, classe 1986 , si racconta in occasione della Summer School di giornalismo presso il Liceo Quinto Orazio Flacco di Portici.

 

Il giovane scrittore, attore  e regista teatrale  riporta agli aspiranti giornalisti la sua particolare infanzia nel quartiere  partenopeo Rione Traiano assieme  al padre Gennaro e alla cugina Cristina Pinto, nota come Nikita  , appartenete al Clan dei fratelli Nunzio e Mario Perrella.  La vita trascorsa nella  periferia di Soccavo ha subito una svolta decisiva con l’arrivo della professoressa Angela Esposito facendo appassionare la classe ed Alessandro al teatro che ne farà il suo futuro.

Quando ricevettero il primo premio da dieci milioni di lire, alla domanda posta da  Bassolino : “Qual è il vostro posto sicuro?” il piccolo Alessandro  nei panni di Prospero,indica ingenuamente la scuola come una sorta di locus amoenus.

Terminate con grande fatica le scuole medie,Alessandro, iscritto si al Mazzini rincontra la professoressa Angela, proponendogli di trasmettere questo amore per il teatro ai ragazzi della sua stessa ex scuola media, contando circa 60 studenti per poi passare al carcere minorile di Bologna e all’età di 30 anni avere una  professionale compagnia teatrale che gira l’intera Emilia-Romagna e da settembre si estenderà ad Empoli e Milano.

Uno dei libri a cui lei ha collaborato,”La grammatica di Nisida” le ha permesso di entrare in contatto con realtà molto difficili. Come ha vissuto quest’esperienza?

«Fu un’esperienza molto formativa quanto difficile..una volta un detenuto,scontata la sua pena , fu portato in comunità per lavorare come cuoco ma fuggì 3 giorni dopo ed è latitante da 10 anni..»

Dati i precedenti della sua famiglia,come mai lei ha scelto di non seguire le loro orme?

«All’epoca di mio padre e mia cugina,adottavano un modus operandi differente da quello attuale,non coinvolgendo la famiglia, loro fanno il male per la famiglia,non si crea “un’azienda” con i componenti di quest’ultima.»

Come è riuscito a riscattarsi dalla sua famiglia ed essere giudicato per le sue qualità?È stato difficile?

«Non vi odierò mai, ma non chiedetemi di essere come voi.»

La sua posizione antimafia le ha mai creato problemi? Ha comportato un allontanamento dalla sua famiglia?

«Dei problemi ci sono stati ma non in casa,ma solo una volta giunto al nord.»

Ha mai pensato di denunciare direttamente alle autorità le azioni di sua cugina?

«Non ne ho mai avuto il bisogno, la mia vita e quella della mia famiglia era già sotto controllo da tempo.»

 Se non avesse incontrato la professoressa Angela Esposito,la sua vita sarebbe la stessa ?

«Probabilmente no,durante la giornata giocavo a calcio ma ero una schiappa,da piccolo sognavo di voler fare il camionista e rubavo la benzina con mio zio, ma’altra storia..»

Ilaria Traditi