Quando la violenza cerca una giustificazione…

Napoli, 25 giugno , un sedicenne viene aggredito da un totale sconosciuto. Non è il primo caso di violenza ingiustificata.

 

Antonio (nome di fantasia) ritornava da una passeggiata in Villa Floridiana, quando sulla sua strada incontra un uomo sulla trentina. Tra i due non c’è nessun tipo d’interazione, nessun tipo di conoscenza. Tutto d’un tratto l’uomo comincia ad insultare il ragazzo, per via della camicia a fiori che indossava. Ovviamente, il sedicenne non da peso alla cosa e lascia scorrere, fino a quando non gli arriva uno schiaffo dietro alla nuca, seguito da un pugno. Il ragazzo perde l’equilibrio, cadendo per poi essere colpito più volte da calci, pugni e schiaffi.  Nel frattempo, l’uomo sbraita minacce di morte contro il minorenne, che terrorizzato non riesce a reagire. Il giorno dopo viene fatta la denuncia e la notizia di questa aggressione dura più o meno due giorni sui social network. Dopo di che, il fatto viene archiviato come un’altra aggressione avvenuta quest’anno. Ma queste non sono da sottovalutare.

 

Solamente quest’anno si è potuto notare come le violenze, soprattutto da parte di minorenni, siano aumentate a partire da novembre, se non prima. Aggressioni ai danni di minorenni che si ritrovano all’ospedale con un livido sulla faccia o peggio, con una ferita nel torace. I motivi? La maggior parte sono futili. Il 17 Dicembre,  due ragazzi , uno di 16 l’altro di 18, passano una serata a pizza Vanvitelli. Tre coetanei si avvicinano, senza conoscere le proprie vittime, li accoltellano e poi scappano. Coltellate che sarebbero potute essere letali, se appena più profonde. Pochi giorni dopo vengono denunciati alcuni ragazzi e in seguito arrestati sia complice che artefici. Il motivo della violenza? Uno sguardo di troppo. Un sguardi che poteva essere stato buttato l , senza neanche pensarci, stava causando una tragedia. Passa un giorno ed è il 18 Dicembre. Avviene un’altra aggressioni, questa volta a via Foria. Arturo, tristemente noto, viene accerchiato prima da una banda di minorenni sconosciuti, poi viene preso in giro e in seguito accoltellato. Le ferite sono gravi e rischiano di uccidere il ragazzo che , per fortuna , si riprende con successo. Il motivo di tutto? Sembra che non ci sia. Un mese dopo , il 6 gennaio due ragazzi di 19 e 18 anni vengono feriti da una gang di dieci ragazzi, in via Carducci. I motivi sono sempre futili e banali, per un azione che poteva costare la vita. Il 12 gennaio altri tre ragazzi finiscono nel giro delle aggressioni. Quindici ragazzi contro tre. Due scappano, il terzo viene picchiato e in ospedale gli viene asportata la milza. Aveva solo 15 anni e stava aspettando il bus , presso Chiaiano.

 

 Cosa si può notare tra queste storie diverse tra loro ma simili? Il motivo della violenza: sempre futile.  È inquietante pensare che per aver indossato una camicia bizzarra o per essere solo sceso di casa  , si possa rischiare la propria vita . Ancor più inquietante è come ragazzini minorenni possano credere che la violenza sia un modo per dimostrare la propria forza e che si possano sempre nascondere dietro ad ogni ragione, come, nel caso del Vomero , uno sguardo. La violenza non ha mai una ragione che giustifichi anche l’omicidio. Ma allora la vera domanda è: Cosa spinge queste gang a fare del male ad uno sconosciuto?

 

Cosa ha spinto quell’uomo nella Floridiana a picchiare un ragazzo mai visto in vita sua ?

 

Di Chiara Cecere