Ginnastica artistica nel tempo

La ginnastica è una disciplina antica praticata fin dai tempi antichi: dai greci,cinesi e molti altri popoli.
Alla fine del XIX secolo venne modificata usando degli attrezzi: volteggio,trave e parallele per il settore femminile; parallele,anelli, sbarra,volteggio per il settore maschile.
È tra le prime discipline a partecipare ai giochi olimpici.
Ma nel tempo è molto cambiata. Fino agli anni ’80 si parlava di una ginnastica più leggera dove le evoluzioni erano molto semplici, la preparazione era importante ma la vita sportiva ad alti livelli poteva arrivare ai 20 anni,mentre ora molti atleti tutt’ora impegnati in competizioni internazionali raggiungono i 30 anni ed oltre.
A questo proposito intervistero’ la ginnasta Nadia Bart campionessa mondiale e olimpica negli anni ’80.
Nadia come si è modificata la ginnastica negli ultimi 40 anni? Troppe acrobazie sembra più un circo che disciplina.
Ere diverse.  C’è  un nuovo sistema di punti che considera l’esecuzione e le difficoltà.  Ma la ginnastica è difficilmente valutabile per chi non l’ha fatta. La gente fa fatica a capire, non vuole che qualcuno le spieghi, ci vuole arrivare da sola. E poi sono preoccupata dagli eccessi, dal voler superare i limiti oltre il possibile.
Quindi secondo lei gli infortuni che colpiscono gli atleti dipendono da questo?
Se sei allenato certe cose puoi farle, non per pura incoscienza. La ginnastica dovrebbe essere un equilibrio tra interpretazione e tecnica. Oggi è piena di acrobazie.
Che cosa serve secondo lei per arrivare a dei livelli internazionali?
Nello sport ci vuole fame di vittoria.
Senza bisogno, non ti arrampichi. Se nasci ricco, tante cose sono garantite, ma non l’oro olimpico.
Le atlete che arrivano si allenano anche  32 ore a settimana. Senza disciplina non c’è perfezione.
Nadia ora riuscirebbe a gareggiare con questi esercizi?
Probabilmente crescendo in questo tempo e con la testa che ho sempre avuto si, ma trovo e ribadisco che la mia ginnastica era molto più lineare, dolce e forse meno complicata mentalmente.
Quindi visto che è stata un’ atleta mondiale ed ora insegna cosa dice alle sue allieve?
Sicuramente di credere nelle loro capacità, impegnarsi perché arrivare a determinati livelli è puro sacrificio.
Cercare di capire però anche quali sono i propri limiti.
Nel ringraziare la campionessa Bart concludiamo l’intervista facendo la riflessione che lo sport praticato in maniera sana, con sacrificio e disciplina porta a dei livelli altissimi, e nonostante la ginnastica si sia evoluta in maniera veloce come d’altronde tutto il nostro mondo negli ultimi 40 anni rimane sempre uno sport nobile.

Sara De Lorenzo