“Io sono Mia”: il ritorno di un grande talento

  • Determinazione, amore, passione e coraggio, queste sono state le caratteristiche di Domenica Bertè, cantante vittima della stupida ignoranza degli ascoltatori negli anni Ottanta. Il suo talento è stato soffocato dall’assurda diceria che portasse sfortuna, che ha spinto il mondo dello spettacolo ad emarginarla e ad escluderla a lungo da passaggi in radio e programmi tv.
    Oggi però, grazie al regista Riccardo Donna, il suo successo é stato riscattato con la trasmissione del film “Io sono Mia”, che martedì 12 febbraio ha conquistato, attraverso la Rai, l’anima di tutto il pubblico italiano.
    “Io sono Mia” è un tributo a una voce meravigliosa che è dentro a chi l’ha conosciuta- afferma Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction- Siamo orgogliosi di portarla a quei giovani che non l’hanno conosciuta. È anche un racconto sulla sua umanità profonda, degli anni ’70, il successo, gli anni ’80, l’esilio e il ritorno. Anni in cui le donne hanno conquistato diritti nuovi. Il film racconta anche il pregiudizio a cui ha reagito, l’esclusione e la violenza su una donna”.
    Il film ripercorre le tappe più importanti della sua carriera ed é caratterizzato da un crudele realismo che rende incredibilmente difficile la vita privata e professionale della giovane artista italiana.
    “Quando Mimì tornò a Sanremo- afferma la sorella Loredana Bertè- hanno dovuto fare un contratto segreto perché una persona, che non posso dire chi è, si impegnasse a sedersi all’Ariston in prima fila, quando lei avrebbe cantato; così, se cascava il teatro…”. Non sono pochi i momenti raccapriccianti del film: locali affollati che si svuotano al suo arrivo, cornetti contro la iella sventolati in aria in sua presenza, produttori e manager che non la nominano per scaramanzia. Riccardo Donna, che ha già firmato le fiction “Un medico in famiglia” e “Le ragazze di piazza di Spagna 3″, comincia le riprese il 4 maggio, giorno in cui la cantante era stata ritrovata morta.
    “Abbiamo iniziato da dove lei ha finito” racconta Serena Rossi, protagonista del film. Famosa per aver interpretato Giulia in Un posto al sole, la giovane attrice si cimenta nell’interpretare Mia Martini, obiettivo che raggiunge con grande successo. Le ricerche sulla vita privata, le svariate prove sceniche e l’attenzione nei dettagli della sua persona, hanno trasformato Serena Rossi in una delle cantanti più famose di tutti i tempi. straordinarie sono state anche le sue prestazioni nel cantare i pezzi più conosciuti: con una voce calda e vibrante ha cercato di arrivare alla maestosità della grande Mia Martini.
    “Per me è stato un colpo al cuore quando ho visto Serena recitare Mimì- ha spiegato Loredana Bertè- specialmente perché ha fatto ricerche approfondite, ha studiato molto, e in lei ho rivisto come si muoveva mia sorella, i suoi scatti, la malinconia che a volte provava dentro ma spesso non mostrava. S’è vista l’anima di Mimì”.
    Serena Rossi però non è l’unica a determinare il successo straordinario del film: in esso sono presenti tutte le persone che hanno lasciato un segno nella vita di Mia. Troviamo, infatti, Alba Calia (Nina Torresi), l’amica che é sempre rimasta al suo fianco, Franco Califano (Stefano Pesce), cantautore e produttore discografico che collabora con l’artista e, ovviamente, Loredana Bertè (Dajana Roncione). Tra i numerosi personaggi non può mancare Bruno Lauzi, compositore e cabarettista italiano che scrisse per la giovane Mia, la canzone “Almeno tu nell’universo”, destinata a diventare quella più amata dal pubblico. Tuttavia, con lo stupore degli spettatori, oltre a Renato Zero, neanche Ivano Fossati, che è stato il suo grande amore, ha voluto essere citato nel film: ecco così che è stato creato un personaggio fittizio, il fotografo Andrea (Maurizio Lastrico), che racchiude molto di quello che rappresentò per Mia Martini l’amore assoluto, magnifico e lacerante. Ad ogni modo, “Io sono Mia” ha suscitato nell’anima del pubblico non solo tanta meraviglia, ma anche un pizzico di nostalgia nei confronti del suo grande talento. “Il film è solo un piccolo modo per chiederle scusa- dichiara Riccardo Donna- “e per ringraziarla di quanto ci ha dato e lasciato”.
    Alessandra Giuffrida, IV DL