Gigetto: lo spaventapasseri coraggioso

– Gigetto, cosa fai così assorto tutto solo in mezzo all’orto? –
– Il mio dovere devo fare e per i bimbi lavorare. –
– Ma se stai lì fermo impalato che non prendi neanche fiato! –
– Le brutte cose devo spaventare quando i bimbi vengono a giocare. –
– E non hai paura di stare qui solo soletto? –
– Ma io non sono solo, chi l’ha detto? Ci son l’amore è l’amicizia a farmi compagnia, insieme a loro le paure vanno via.
– E se piove non hai l’ombrello?
– Bimbo mio è il momento più bello, gli uccelli cattivi non vengono a beccare e io mi posso riposare; se pensi poi che la buona pioggia innaffia i sorrisi e non solo l’insalata, capirai che è una bella giornata.
Il bene cresce forte e rigoglioso e di me ogni bimbo è orgoglioso. Poi quando tu arrivi e “bravo” mi dici, allora sì che siam felici! Spaventapasseri io son chiamato e così sarò ricordato. –

– Sei un pupazzo assai speciale che scaccia il male e l’amore fai trionfare, allora io ti prendo con me così mi proteggi come un re. A casa e a scuola ti voglio portare e le brutte azioni con te allontanare. Ai miei compagni e alle maestre ti voglio presentare e insieme a loro imparare ad amare. –
Classe III F
D. D. “E. De Amicis”
PALERMO