Il miglior insegnante del mondo

Nel piccolo villaggio di Pwani, in Kenya, un giovane frate francescano lotta ogni giorno per dare un futuro agli studenti della scuola secondaria di Keriko: il suo nome è Peter Tabichi ed è il vincitore del Global Teacher Prize 2019, il prestigioso premio che ogni anno viene assegnato al miglior insegnante al mondo. Entusiasta e pieno di risorse, Peter combatte contro l’abbandono scolastico e la guerra, impegnando tutte le sue forze nel perseguire ciò in cui crede.
Con la fondazione del Club della Pace, il frate è riuscito ad unire gli studenti delle sette tribù che nel 2007 si massacrarono a Nakuru, un’associazione nell’ambito della quale i partecipanti discorrono riguardo a sport e agricoltura. In questo modo il lavoro con i suoi alunni non è funzionale solamente ad un fine scolastico, ma diventa anche un pretesto per dare il proprio contributo in una zona rurale ancora molto sottosviluppata e favorire l’integrazione laddove le differenze etniche e culturali rappresentano barriere difficili da superare. In aggiunta a tutto ciò, l’80% dello stipendio di Peter viene utilizzato per permettere gli studi ai ragazzi più bisognosi. Non c’è da stupirsi se, guidati da un modello simile, gli studenti riescano ad ottenere anche ambìti riconoscimenti. Spinti dal frate, infatti, alcuni di loro hanno ideato un progetto per ricavare elettricità dalla vegetazione locale, vincendo il premio The Royal Society of Chemistry.
Gli alberi che Peter e i suoi alunni hanno piantato insieme cresceranno più forti e robusti, nutriti dalla cura e dedizione dei ragazzi. Secondo il frate essi divengono simbolo del legame tra gli studenti, che si svilupperà come la pianta.
È davvero una bella notizia per l’Africa, che sta sprofondando, sempre più, prosciugata dalle grandi potenze mondiali. L’esempio di questo coraggioso insegnante mostra che per invertire un destino di sottosviluppo occorre agire sui ragazzi, formarli al meglio, fornire loro gli strumenti necessari per sapersi far valere senza l’uso della violenza. L’azione di Peter traccia un confine di svolta, mostra che un altro mondo è possibile, che non è giunto ancora il momento di arrendersi, che si può cambiare il destino.
È nelle difficoltà che risulta più arduo scegliere di procedere, ma Peter ha dato prova della sua straordinaria forza, risvegliando la sete di conoscenza nei ragazzi di Pwani e diventando fonte di ispirazione per milioni di insegnanti. Il mondo intero ha bisogno di personaggi come lui, che splendano quando fuori dalla finestra è ancora notte.
Gemma Petri / Liceo Classico Galileo di Firenze