Il bambino a cui piaceva la Peugeot – Racconto

Peugeot era la prima parola che avevo letto nella vita: me l’avevano raccontato i miei genitori tanto tempo fa… E quel giorno infatti con i miei due amici, mentre stavamo andando in macchina al campo sportivo, fu proprio quello che dissi con la vocetta da bambino piccolo che mi piaceva tanto: “Peugeot…”
Io ho sempre amato la Peugeot più di ogni altra macchina e sarà sempre la mia macchina preferita.
Loro, i miei amici, mi chiesero perché avessi esclamato Peugeot e io risposi che ne avevo appena vista una.
Ma non avevano capito il senso, quindi mi dissero: “…e quindi ?”
Io dissi la verità e mentre si parlava arrivò una macchinina giocattolo con scritto Peugeot che passò da un finestrino all’altro. Ci impaurimmo tanto e ci batteva il cuore a mille. Per fortuna eravamo arrivati al campo sportivo.
Pochi giorni dopo a scuola non c’erano né Pietro né Lapo, i miei amici, e capii che qualcosa non andava. Di pomeriggio ero andato a casa a vedere se c’erano informazioni sulle Peugeot ma non trovai scritto niente da nessuna parte.
Allora chiamai Lapo col cellulare, ma mi rispondeva una voce strana. Chiamai Pietro ma successe la stessa cosa. Smisi di pensarci perché era l’ora di andare a letto: comincia a sognare un bullo che lanciava delle macchinine con scritto Peugeot in faccia a Pietro e Lapo. Era un incubo e io ero preoccupatissimo per i miei amici.
Dopo cinque giorni mi svegliai e non mi ricordavo più niente, infatti, quando dopo altri dieci giorni tornai a scuola, non sapevo né dove mi trovassi né chi fossi, così lo chiesi e qualcuno mi disse che mi chiamavo Antonio Donatelli, e me lo disse ridacchiando.
Adesso mi chiamo ancora Antonio Donatelli e temo che non mi ricorderò più il nome che avevo…
Andrea Sottili / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze