Isolati dentro un schermo: phubbing

Phubbing è un termine recentemente nato dalla fusione delle parole “phone” (cellulare) e “snubbing” (snobbare) ed indica proprio l’attitudine di ignorare l’altro all’interno di un contesto sociale perché concentrati sul proprio smartphone.

Secondo un’analisi del fenomeno condotta da un’équipe di psicologi dell’Università del Kent, il phubbing è destinato ad aumentare con il tempo e a peggiorare la comunicazione e le relazioni sociali.

Tale studio, pubblicato sulla rivista Journal of Applied Social Psychology, definisce tale fenomeno come una “forma di esclusione sociale” che non solo minaccia le relazioni in un contesto sociale, ma anche i bisogni umani fondamentali di un individuo, come l’appartenenza, l’autostima e il controllo.

Da un altro studio, “Computers in Human Behavior” di James Roberts e Meredith David, emerge che nelle relazioni amorose il 46,3% è stato vittima di phubbing e il 36,6% ha riconosciuto di non ricevere la giusta attenzione dal partner perché sempre impegnato con un dispositivo mobile tra le mani. Il 22,6% ha confermato, invece, che la tecnologia ha arrecato seri problemi alla relazione.

Come riportato su DRepubblica, la psicologa, psicoterapeuta e autrice Rossella Dolce ha dato dei consigli per mettere in salvo i rapporti non virtuali nel libro “Digital Love”, scritto con Fiorenzo Pilla e Raimondo Aiello.

Secondo la psicologa bisogna essere consapevoli degli spazi sociali e condividere al “mondo reale” ciò che si vorrebbe fare, invece, su internet. Nella via di coppia, inoltre, bisogna stabilire quando spegnere il telefono e sfruttare le app detox.

Di Paolo Ferrara