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BULLISMO E CYBERBULLISMO: OLTRE LA PREVENZIONE ANCHE IL SOSTEGNO ALLE BABY-VITTIME

Bullismo e cyberbullismo, fenomeno in crescita. Riusciremo presto a contrastarlo?

Tentiamo di capire cosa è il bullismo e il cyberbullismo.
Il bullismo è un abuso nei confronti di una persona più debole, nella quale i ragazzi tendono ad avere comportamenti aggressivi e continui, che spesso avviene alla presenza di altri compagni.
Possiamo riconoscere vari tipi di bullismo: la violenza fisica, verbale (insulti, minacce), psicologica (esclusione, maldicenza) con conseguente l’isolamento della vittima.
Il cyberbullismo è una comunicazione virtuale pubblicata o inviata allo scopo di impaurire, imbarazzare, denigrare una vittima.
Il bullismo diventa quindi cyberbullismo, termine che definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, foto, video, email, chat, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.
Negli ultimi anni il fenomeno ha assunto forme sempre più complesse e allarmanti.
Infatti secondo i dati ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) risulta che nel dicembre del 2015 più del 50% dei ragazzi intervistati nella fascia di età compresa tra i 11 ei 17 anni nei 12 mesi precedenti all’ intervista sono stati vittima di bullismo.
Dai dati si è scoperto che le ragazze vengono prese di mira maggiormente rispetto ai maschi e che più si sale con l’età meno si sono riscontrati casi di bullismo.
Si moltiplicano infatti i casi che i genitori, la scuola e i clinici sono chiamati ad affrontare.
Tali fenomeni determinano intensa sofferenza e criticità sia per quanto riguardala vittima sia per il bullo. 
Interventi di prevenzione e sensibilizzazione (rivolti a ragazzi, genitori e insegnanti) per conoscere il fenomeno, sia dal punto di vista normativo che di quello emozionale e psicologico, così da poter riconoscere e prevenire tali comportamenti;
Sostegno: l’intervento in caso di bullismo prevede un trattamento non solo per il bullo, ma in particolare anche per la vittima, favorendo l’acquisizione e lo sviluppo di un maggior senso di sicurezza, di autostima e autoefficacia; migliorando il proprio senso di adeguatezza e favorire l’accettazione di sé come persona gradita e accettata dai compagni.
La prevenzione del bullismo è possibile promuovendo il rispetto verso sé stessi e gli altri.
I veri esperti da consultare sono proprio i ragazzi che vivono in prima persona questo tipo di esperienza e quindi sanno riconoscere le modalità e le caratteristiche del fenomeno.
Stefano Errico 1H