La storia di Valerio, attivista per l’ambiente

Di Francesco Romagnoli

Al parco degli Acquedotti di Roma, si è tenuta in mattinata un’attività di volontariato per ripulire lo stesso parco dai rifiuti, nella quale insieme ai diversi volontari, hanno preso l’iniziativa i ragazzi della chiesa di San Policarpo. Siamo andati a parlare con un uomo, Valerio, di 32 anni che era lì come volontario e insieme ai bambini e ragazzi ai quali mostrava i diversi rifiuti che la gente lascia nel parco, si impegnava a ripulire l’area. Quando ha iniziato a fare volontariato?
Ho iniziato all’incirca un anno fa.
Perché ha deciso di farlo?
A dir la verità un mio amico, appunto un anno fa, mi ha convinto a partecipare alla pulizia di un parco dai rifiuti, e devo dire che è stata un’attività che, anche se all’inizio non mi
convinceva, mi ha preso molto, e da lì ho iniziato ad essere presente a queste iniziative.
E cosa l’ha spinto a continuare?
Essenzialmente è la sensazione che ti dà tutto ciò, che mi ha spinto a continuare; si sente spesso dire che ognuno può fare la differenza, e ad esempio oggi, che ognuno di noi sta raccogliendo molti rifiuti per ripulire questo parco, io vedo letteralmente qual è la differenza che sto facendo, ed è davvero soddisfacente, ti fa sentire bene con te stesso, perché sai che stai facendo una cosa buona, e che non è solo per te, ma per tutti. Inoltre, ad essere sincero anche gli sguardi della gente, molti sono di approvazione, ammirazione quasi, ogni tanto anche dei complimenti veri e propri ho ricevuto, ed è inutile dire che anche questi ti fanno stare bene, insomma ti alzano l’autostima. però non è l’immagine che gli altri si fanno di me che mi spinge a fare volontariato, e credo che se questa fosse la motivazione principale di qualcuno, esso sarebbe in errore. Oggi stiamo facendo questa attività di pulizia anche con i ragazzi che frequentano la chiesa, e anche questo per me è una cosa che mi spinge a continuare a fare volontariato: vedere i giovani che si interessano a cose importanti come l’ambiente, e contribuiscono alle nostre azioni di volontariato, mi fa sentire felice, forse anche un po’ fiero, dopotutto io sono uno di quelli che li convince a interessarsi no?
Queste attività quanto del suo tempo richiedono solitamente? Quanto la tengono impegnato?
Non credo si possa definire. Se ti riferisci al numero di volte in cui mi presento, dipende dalla mia disponibilità, ci sono periodi in cui anche ogni settimana mi impegno a partecipare, altri
in cui invece a malapena posso una volta al mese, poi ovviamente per ogni persona è differente, c’è chi mette tutto questo tra le sue priorità e chi va solo quando può, oppure chi come me si impone di partecipare almeno una volta al mese. Invece se chiedi ogni volta quanto tempo mi porta via dalla mia giornata, diverse ore, però neanche questo può essere detto con precisione, dipende dalla quantità di lavoro che c’è da fare e da quanta gente c’è ad aiutare, però alla fin fine mezza giornata la impieghi sempre, anche solo per arrivare sul posto e poi tornare a casa.
Ci sono delle difficoltà? Quali?
Non direi che ci sono vere e proprie difficoltà, alla fine non è niente di troppo complicato quello che faccio. Però è stancante, quello sì, a volte forse pure stressante, perché vedere tutto quello che la gente butta per terra, ti fa anche innervosire, chiunque dovrebbe provare almeno una volta a ripulire un parco, o una spiaggia, o un qualsiasi luogo pubblico: si sorprenderebbe davvero della spazzatura che puoi trovare; ogni tanto mi chiedo quanto possa essere normale la gente che che ad esempio getta la cover del proprio cellulare nel laghetto di un parco. Forse all’inizio è difficile individuare tutta la spazzatura che c’è intorno a te, credimi è talmente tanta che molti di noi neanche ci fanno caso se c’è un pezzo di carta, o un qualsiasi scarto vicino a te per terra. Io adesso ci faccio più caso, e questo è un bene, perché ormai mi viene naturale prendere e gettare nel posto giusto anche i rifiuti lasciati per terra, però è anche fastidioso, questo mi da capire che c’è ancora molta gente che non si interessa minimamente all’ambiente. L’unico problema forse è quello del tempo, perché anche se sai, come ho detto prima, che andrai a perdere almeno mezza giornata, non sai mai quanto ci vorrà veramente, a volte la situazione è peggio di come sembra, e ovviamente non si può lasciare a metà un’opera quindi il tempo diventa richiesto diventa di più. Ovviamente mi prendo sempre l’intera giornata libera quando vengo a fare volontariato, e lo faccio con piacere.
Se dovesse sensibilizzare riguardo all’ambiente e al volontariato i giovani o comunque chi non si interessa a cose del genere cosa direbbe?
Credo che ormai tutti siano a conoscenza dell’importanza e dell’urgenza di argomenti come l’inquinamento ambientale e il surriscaldamento globale, ne leggiamo, ascoltiamo e vediamo
informazioni ogni giorno e ovunque, però il vero problema sta appunto nell’interessarsi veramente. Prendo come esempio le diverse manifestazioni per l’ambiente che ci sono state, quelle ispirate da Greta Thunberg, tantissimi ragazzi e non hanno partecipato, ed è una cosa bellissima, concordo con loro, l’avrei fatto pure io se avessi potuto, però non tutti ci sono andati con l’interesse che secondo me una manifestazione del genere richiedeva. Ho come avuto l’impressione che molti ci siano andati giusto per perdere un giorno di scuola, per fare le foto e i video da postare online e basta, anzi non è solo una mia impressione, direi che è proprio così, ma come biasimarli dopotutto è normale. Questo sta però a dimostrazione, che manca ancora, per l’appunto l’interesse di molti, e un po’ ci rimango spiazzato: si tratta di un argomento che ci coinvolge tutti, e anche solo fare quello che sto facendo io, che stiamo facendo in molti, oggi, lo potrebbero fare tutti, inoltre è logico che più gente contribuisce, e meno lavoro c’è da fare. Basterebbe un piccolo cambiamento da parte di ognuno, e si, è una frase ripetuta fino alla nausea, però descrive una verità: se solo tutti stessimo attenti a dove buttiamo ogni cosa – quindi non per terra – e magari modificassimo qualche nostro comportamento come l’utilizzo di meno bottiglie di plastica (per fare un esempio molto semplice ma sono tante le cose che ognuno potrebbe fare) il cambiamento sarebbe davvero evidente. Solo che per pigrizia, oserei dire, visto che non costa nulla tutto ciò quindi non vedo dove sia il problema, molti non contribuiscono, credono che questa differenza loro non siano capaci di farla. Io dico di provare, e se anche non si dovesse vedere la differenza? Fidatevi, ne vale la pena, sapreste di star facendo la cosa più giusta, vi sentireste davvero meglio con voi stessi. Inoltre se è davvero il non riuscire a percepire qualche miglioramento intorno a voi che vi preoccupa,
perché non coinvolgete chi vi circonda? Anche questo non costa niente, e non avete niente da perdere. Che costa dire a un amico o conoscente di non buttare i mozziconi delle sigarette per terra? Direi nulla, se avete paura di ricevere qualche presa in giro siete voi il problema allora: perché vi curate dell’opinione di qualcuno che evidentemente non si cura né di sé né del proprio pianeta.