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VUOI CERCARE LA VERITA’? DEVI METTERE IN DISCUSSIONE LE TUE CERTEZZE

 Socrate è convinto che per l’uomo non sia possibile scoprire i segreti del cosmo, ma dove possiamo trovare la verità? Per il filosofo greco la risposta è facile: dentro di noi. E’ solo dentro di noi che si può cercare e trovare la verità. Ma come facciamo a cercare la verità? Riconoscendo la propria ignoranza. Da qui il suo interrogare i cosiddetti sapienti per far crollare la loro presunzione di sapere. Socrate ha l’ambizione di aiutare gli altri a “ partorire” la loro verità. Da qui la “maieutica” ovvero l’arte della levatrice. Una volta che l’ignoranza dell’interlocutore viene smascherata, egli è nelle condizioni di cercare e trovare la verità assoluta. Basti pensare come viene presentato nell’ Apologia di Socrate. Sappiamo che Socrate non ha scritto nulla ma si ritiene che il suo discepolo Platone abbia riportato la difesa di Socrate dinanzi alle accuse mosse contro di lui. Le prime accuse presentano Socrate come discepolo di Anassagora, poiché non venerava le divinità ma affermava che ognuno di noi ha un “daimon” che rappresenta la coscienza; inoltre egli viene rappresentato come un sofista che, grazie alla retorica, finge di sapere. Ma l’interpretazione di Socrate è diversa: egli “ sa di non sapere” e lo afferma pubblicamente. Ma come si difende dall’accusa di corrompere i giovani? Egli non sa di corrompere, perché l’uomo, per sua natura, non è in grado di distinguere il bene dal male e quindi agisce senza ragionare, senza interrogarsi, perciò  non merita alcuna pena. Infine Socrate rifiuta la prospettiva di non essere condannato a patto che non si occupi più di politica. Egli fa questa scelta poiché ha la presunzione di dover compiere una missione divina.  Ma è nel testo del “Critone”,  che si rivela il vero Socrate, ovvero il testo dove egli si pone la domanda se sia giusto violare la legge quando si subisce una sentenza ingiusta. La risposta è no! Neanche in questo caso per l’uomo è ammesso di violare la legge e lui ne dà un esempio con la sua stessa vita: condannato ingiustamente, si rifiuta di fuggire dalla prigione pur avendone la possibilità. Con il suo modo di pensare Socrate rappresenta una delle figure più importanti della filosofia perché egli, a differenza dei filosofi vissuti prima di lui, si pone delle domande che riguardano la natura intrinseca dell’uomo, come la verità, la giustizia, la democrazia e non basa tutto il cosmo sulla presenza o meno di un essere al di fuori dell’uomo, poiché ciò è impossibile da dimostrare. Chiunque non si pone delle domande e prende tutto per buono, non può raggiungere né la verità né la conoscenza. Infatti, se si ci riflette un attimo, la nostra società non è poi così diversa dall’Atene di Socrate. Viviamo in un mondo privo di punti di riferimento, di princìpi o valori  che possano guidare le nostre decisioni. La soluzione più ovvia sembra quella di stare con chi la pensa come noi, senza domandarsi se le nostre convinzioni siano giuste o sbagliate. Allora l’unica soluzione per risolvere i contrasti rimane l’uso della forza che, come si sa, non porta a niente, mentre come sostiene Socrate, la ricerca costante del dialogo, del confronto e della cooperazione dovrebbe essere l’unica via praticabile per poter raggiungere la vera conoscenza. Ognuno di noi pensa di avere la soluzione a tutti i problemi, invece dovremmo imparare ad essere più onesti con gli altri e con noi stessi, in modo da poterli e saperli superare nel migliore dei modi.

Mirco Caligiore III A