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VICINI MA LONTANI – CLASSE 5ª A – CIRCOLO DIDATTICO “G. FAVA” MASCALUCIA

SCOTT ED IL BISCOVIRUS

In una giornata come tutte le altre, il biscottino SCOTT si alzò presto, fece colazione ed andò, come tutte le mattine, a fare una passeggiata. Ad ora di pranzo tornò a casa, si sdraiò in poltrona e prese il telecomando in mano per guardare il tg sul 5.

Rimase stupito a sentire che uno strano virus invisibile chiamato BISCOVIRUS se ne stesse andando in giro a togliere ai biscotti il loro odore ed il loro sapore.

Tutti i biscottini erano terrorizzati e se ne stavano chiusi nelle dispense. Erano tristi e non avevano piu’ voglia di tuffarsi nel latte e spalmarsi di nutella.

Tutti erano alla ricerca della formula giusta per combattere il biscovirus ma nessuno la trovava. Intanto il biscovirus, sentendo l’odore dei biscottini faceva continuamente nuove vittime.

Era in giro giorno e notte, anche con freddo e pioggia e proprio questa mancanza di cautela fu la sua rovina. Si raffreddò così tanto da non riuscire più a sentire l’odore dei biscottini e dunque a cacciarli.

Fu proprio in quei giorni che Scott ed i suoi amici biscottini crearono in laboratorio un vaccino al profumo di biscotto che spruzzarono dentro una grande scatola trasparente. Quando il biscovirus guarì e tornò a sentire gli odori, fu subito attratto dal forte profumo di biscotto che proveniva dalla scatola trasparente.

Senza pensarci due volte il biscovirus si lanciò a capofitto dentro la scatola e fu in quel momento che Scott, aiutato dai suoi amici biscottini, lo chiuse dentro la  scatola per sempre.

Tutti uscirono dalle dispense, cantando e ballando e ripresero a profumare di biscotto, cioccolata, frutta e tante cose buone.

Questa esperienza li aiutò a capire quanto fosse stato brutto non poter stare vicini e come il loro profumo (la nostra vita) fosse un dono da difendere a tutti i costi.

ASIA RODOLICO

Classe VA (Scuola G.ppe Fava, Plesso Via Timparello)

 

 

VICINI MA LONTANI

Il 05/03/20 all’ uscita di scuola mia mamma mi dice che a causa di un brutto virus le scuole, dal giorno dopo, sarebbero state chiuse. Inizialmente ho fatto i salti di gioia ma poi ho capito che si trattava di una cosa importante e grave.

Mamma e papà stavano sempre a guardare il tg e ogni giorno le notizie peggioravano. Intere zone d’Italia sono state isolate dal mondo e chiamate  “zone rosse”.  Da queste zone non si può entrare ed uscire perché le abitano molte persone malate di coronavirus (covid19) che provoca la polmonite e può portare alla morte. È stato vietato di uscire da casa, riunirsi e frequentare posti affollati perché’ questo virus è silenzioso, invisibile e molto contagioso.

Il virus può colpire chiunque, soprattutto le persone anziane, perché’ sono quelle più deboli e anche andare a fare la spesa è diventato pericoloso.

Molti hanno smesso di lavorare e si sono chiusi in casa come noi.

Purtroppo non tutti possono farlo, come mio papà.

Lui è un ispettore di polizia ed in questo periodo deve lavorare il doppio del solito per garantire l’ordine, fare i controlli ed impedire ai delinquenti di andarsene in giro a rubare e fare del male alla brava gente.  Lo aspetto tutto il giorno a casa e quando arriva di sera la prima cosa che mi dice è : “ Ciao amore mio, non ti avvicinare, vorrei abbracciarti ma non posso per la tua sicurezza, sono stato a lavorare in mezzo a tanta gente. Ti prometto che quando finirà tutto questo ti abbraccerò più forte di prima.”

Spero che tutto si risolva presto e possa tornare a riabbracciare i miei compagni, le mie maestre e, soprattutto, la persona che desidero di piu’……il mio papà.

ASIA RODOLICO

Classe VA (Scuola G.ppe Fava, Plesso Via Timparello)

 

L’omino di BISCOTTO

Un piccolo omino era fatto di biscotto abbastanza duro. In certi punti era ricoperto di glassa colorata.

L’omino di biscotto aveva sempre fame ma riusciva a controllarla.

Lui viveva in un paesino dove c’erano case a forma di biscotto di marzapane.

L’omino di biscotto andava sempre in giro per il paese con i suoi amici. Andavano in un bar fatto di mascarpone e si prendevano la cioccolata che però si rovesciavano addosso per poi mangiarla dopo.

Tutti i cittadini fatti di biscotto venivano chiamati biscottini. I “biscottini” avevano un vantaggio: potevano mangiare se stessi perché dopo due secondi il pezzo morso ricresceva; proprio per questo l’omino e i suoi amici si buttavano la cioccolata addosso!

Sfortunatamente la cioccolata non ricresceva, ma il biscotto sì!

GIULIA RISO

Classe VA (Scuola G.ppe Fava, Plesso Via Timparello)

 

VICINI MA LONTANI

 È vero, le giornate sono molto cupe; io però so trasformarle in giornate in cui si sta con gli amici tramite le videochiamate, si fanno i compiti, si sta immersi nella fantasia dei libri, si sta in famiglia.

Dobbiamo fare molte preghierine per le persone che sono in difficoltà.

Questa è una descrizione di come passo io le giornate a casa.

La mattina mi sveglio alle 9.30 (anche se un po’ assonnata…ma mi sveglio!), faccio colazione con una STRA-BUONA ciambella fatta in casa e subito dopo inizio a fare i compiti che le maestre mandano su un sito.

Finisco di fare i compiti e inizio ad aiutare la mamma ad apparecchiare anche quando non ne ho voglia.

La maggior parte delle volte a pranzo mangiamo un buon secondo piatto con contorno.

Dopo pranzo faccio la videochiamata con le mie migliori amiche e dopo continuo a fare i compiti che non sono riuscita a svolgere durante la mattinata.

Finito di fare i compiti faccio un po’ di attività fisica e poi faccio una preghierina per tutte le persone in difficoltà.

Mio fratello inizia ad apparecchiare e dopo iniziamo a mangiare.

Mentre ceniamo parliamo e ci divertiamo in famiglia e…appena finiamo di mangiare videochiamiamo i nostri parenti e parliamo un po’ con loro.

Dopo…abbracciati sul divano ci guardiamo un film.

Non sono molto contenta di restare a casa, infatti in questo preciso attimo vorrei vestirmi, prepararmi e andare a riabbracciare i miei cari dopo molto tempo!

Tutta la mia grande famiglia (incluse maestre/i di scuola, danza, catechismo, compagne/i di scuola, danza, catechismo, i miei parenti) mi manca molto! Infine so che nei momenti più tristi si deve dire e sperare “ANDRA’ TUTTO BENE”.

GIULIA RISO

Classe VA (Scuola G.ppe Fava, Plesso Via Timparello)

 

 

Vicini ma lontani

 Già da più di due settimane siamo chiusi in casa a causa del corona-virus; infatti, per evitare il contagio, siamo costretti a non uscire e a rispettare molte regole.

Nonostante abbia tante cose da fare a casa, ad esempio giocare con mio fratello, studiare o guardare i film, mi manca davvero tanto la mia classe: quest’anno purtroppo è l’ultimo anno che passiamo insieme. Le giornate le trascorro con la mia famiglia e troviamo sempre modi per divertirci, tra cui il “cineforum” del sabato.

Per esempio, l’altro giorno, abbiamo visto un film molto commovente chiamato “A un metro da te” che mi ha ricordato la quarantena; ogni cosa ormai mi porta a ricordare questa situazione.

Grazie alla tecnologia, attraverso videochiamate o messaggi, posso vedere i miei amici in modo virtuale, anche se avrei preferito che fosse nella realtà. Quasi ogni giorno facciamo una video conferenza con le mie maestre; di solito parliamo di come stiamo trascorrendo questi giorni a casa e a volte ci interrogano.

Non mi diverto tanto stando a casa, avrei preferito stare insieme ai miei compagni abbracciandoli, giocando, scherzando, combinando guai…

Uniamoci tutti da lontano e combattiamo contro questo virus, ricordiamoci che vinceremo noi!

Oggi mia mamma mi ha letto una bellissima poesia di Mariangela Gualtieri. Un grido della Terra, una riflessione della necessità di fermarsi. Forse era arrivato davvero il momento di fermarci.

Sicuramente da questa esperienza rinascerà un mondo migliore.

Diletta Desiderio

Classe VA (Scuola G.ppe Fava, Plesso Via Timparello)